Il 3 agosto 2017 è il terzo anniversario dell’attacco genocida del cosiddetto Stato Islamico (IS) sui curdi Êzidi (Yazidi) della città irachena del nord di Sinjar. A partire dal 3 agosto gli attacchi e i massacri hanno causato una catastrofe umanitaria, ma soprattutto avevano l’obbiettivo genocida di sradicare l’intera comunità yazida. Le donne sono state sistematicamente prese di mira nell’ambito di questo genocidio e dunque ha anche costituito un femminicidio.
Il 3 agosto 2014 il mondo è divenuto testimone degli attacchi genocidi da parte di ISIS, che aveva l’obiettivo finale di eliminare una delle più antiche comunità religiose nel mondo, gli yazidi. Resa impotente e senza difesa quando le truppe peshmerga del Partito Democratico del Kurdistan (KDP) si erano ritirate senza un avviso preventivo dalle loro posizioni a Sinjar , la comunità yazida ha sofferto sistematicamente il massacro, lo stupro , la tortura , lo sfollamento, la schiavitù di ragazze e di donne e l’arruolamento forzato di ragazzi come soldati bambino.
Rapporti non ufficiali mostrano che nel corso dell’assalto oltre 5.000 donne e bambini sono stati rapiti e venduti nei mercati di schiavi. Le donne e le ragazze non sono state vendute nell’iraq settentrionale ed in Siria ma anche in paesi come l’Arabia Saudita, dove continuato ad essere tenute e sfruttate come schiave del sesso.
Le Nazioni Unite hanno ufficialmente definito gli attacchi di IS sugli yazidi come un genocidio. Per la comunità religiosa yazida questo genocidio è solo il 74° genocidio in tutta la loro storia. con questo genodicio nel 21° secolo hanno dovuto affrontare l’amarezza della loro esistenza, il loro credo e la loro libertà possono essere assicurati solo attraverso l’autodeterminazione, l’auto-organizzazione e l’autodifesa. Le donne in particolare hanno in questo processo di auto-organizzazione un ruolo vitale in risposta al genocidio e al femminicidio. Esse hanno anche gettato via il loro vittimismo e adesso determineranno e assumeranno il controllo del loro destino organizzate come Movimento delle Donne Yazide Libere (TAJÊ) a Sinjar ed in Europa.
La comunità religiosa yazida si trova di fronte ad una sfida enorme nel mantenere questo livello di organizzazione poichè innumerevoli donne yazide, ragazze e ragazzi rimangono ostaggi di IS. In questo contesto anche il femminicidio contro le donne yazide prosegue. La Conferenza Internazionale delle Donne Yazide ha dichiarato l’11 e il 12 marzo 2017 a Bielefeld/Germania che allo scopo di liberare le donne yazide è necessaria una lotta efficace a un livello internazionale e ha dichiarato il 3 agosto come Giornata internazionale di iniziativa contro il femminicidio.
Il femminicidio interessa a tutti noi. L’uccisione sistematica di donne a causa del loro genere costituisce un fenomeno globale e comprende la violenza fisica, mentale, economica e strutturale contro le donne. La violenza specifica di genere minaccia la vita di miliardi di persone in tutto il mondo, mentre gli autori rimangono indisturbati e impuniti, proprio come nel caso del femminicidio di IS.La ragione di questo è che, a differenza del genocidio, il feminicidio non è considerato una categoria distinta nel diritto nazionale e internazionale.Tuttavia, il genocidio spesso avviene per via del femminicidio, proprio come nel caso di Sinjar.
Ecco perché invitiamo le donne del mondo a dichiarare il 3 agosto come la Giornata Internazionale d’Iniziativa contro il Feminicidio e per sensibilizzare a livello internazionale le donne sequestrate, schiavizzate e assassinate di Sinjar.Il Movimento delle Donne Curde in questo giorno avvierà diverse manifestazioni e alzerà la voce per la libertà delle donne yazide.
Unisciti a noi e contattaci per pianificare insieme le attività e per pubblicizzarle. Organizza le tue attività in città e paesi.Registra le tue attività e invia le tue foto e i video in modo da poterli condividerli sui social media e mostreremo alle donne yazide che donne in tutto il mondo sono schierate con loro.
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Movimento delle Donne Yazide Libere (TAJÊ)