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Diritti umani

La distruzione ad Hasankeyf entra in una nuova fase

L’Iniziativa per mantenere Hasankeyf in vita ha dichiarato che con la distruzione delle rocce modellate dall’uomo attraverso gli esplosivi ad Hasankeyf, la distruzione di questa città di oltre 12.000 anni di storia sulle rive del Tigri nel sudest della Turchia è entrata in una nuova fase. L’iniziativa per mantenere Hasankeyf in vita ha rilasciato una dichiarazione sulla demolizione dell’antica città di Hasankeyf come un preparativo della controversa diga di Ilisu.

La dichiarazione da parte di Iniziativa per salvare Hasankeyf è come segue:

“ Con la demolizione delle rocce modellate dall’uomo attraverso gli esplosivi ad Hasankeyf,  la distruzione di questa città di oltre 12.000 anni di storia sulle rive del Tigri nel sudest della Turchia è entrata in una nuova fase. Ad Hasankeyf, più di 300 siti archeologici, 136 km di tratti di fiume Tigri e 199 altri insediamenti saranno stati inondati se la costruzione della diga Ilisu – una delle dighe più controverse in tutto il mondo – verrebbe stata completata. La recente distruzione documentata da video e da immagini ha provocato l’ira di persone e organizzazioni provenienti dalla regione e da tutta la Turchia.

La “distruzione delle rocce” presso il castello e le sue valli circostanti è iniziata più di una settimana fa con l’obiettivo ufficiale di consolidarle per il periodo successivo al sequestro pianificato del bacino idrico e il successivo sviluppo del turismo. Alte misure programmate sono rappresentate dal riempimento delle grotte fatte dagli umani (più di 5.500 ad Hasankeyf) nella zona roccia del castello così come dalla costruzione di blocchi in calcestruzzo di centinaia di metri di lunghezza lungo la roccia del castello che dovrebbe allungarsi fino al bacino della diga in programma.

Dopo le ampie critiche pubbliche nel corso dell’ultima settimana il governatore di Batman e le Opere idriche Statali, responsabili del progetto Ilisu, hanno affermato che nessun esplosivo è stato utilizzato e che l’obiettivo è quello di proteggere i civili dalla caduta di pietre. Il fatto è che solo per alcune pietre non è stato utilizzato nessun esplosivo  , ma abitanti locali hanno confermato che per molti è stato il caso, e che 7 anni fa una roccia era caduta ad Hasankeyf ma a causa di recenti impatti umani nessuna misure era stata adottata da parte del ministro della cultura.

Inoltre locali hanno affermato che gli esplosivi hanno creato paura tra la popolazione di Hasankeyf , in particolare dei bambini. Tuttavia il “presunto pericolo costituito dalle rocce” ha il reale obbiettivo di fare prosperare la popolazione di Hasankeyf di oggi ed in particolare di aver abbastanza detriti per l’antica darsena in programma che dovrebbe essere centrale per il turismo del  castello di Hasankyf. È più economico fare cadere il materiale piuttosto che trasportarlo da zone lontane.Migliaia anni di ingegno umano vengono distrutti a vantaggio di alcune aziende!

Un altro scandalo è che diversi giorni dopo la distruzione delle rocce un permesso ufficiale di indagine è stato rilasciato ( il 15.08.2017) da parte del Comitato Regionale per la Conservazione del Patrimonio Culturale. Così ad oggi alcune demolizioni di rocce sono illegali! La zona di Hasankeyf è stata dichiarata come sito archeologico di primo grado da parte del Comitato Supremo dei Monumenti di Turchia nel 1978. Secondo una ricerca da parte di scienziati di rispetto, Hasankey e la circostante valle del Tigri, adempie 9 dei 10 criteri del patrimonio culturale Unesco, ma una richiesta è stata respinta dal governo turco a causa del progetto di Ilisu. Nel marzo 2016 Europa Nostra ha selezionato Hasankeyf come uno sei sette siti culturali minacciati in Europa.

Recenti scavi indicano che Hasankeyf è importante e vecchia come Göbeklitepe nella provincia urda di Urfa, il più vecchio tempio/insediamento della storia umana.Tra gli altri obelischi sono stati trovati a Hasankeyf, ma molto probabilmente dopo un intervento del governo turco non sono state effettuate ulteriori indagini relative a questa scoperta.

Il 12 magio 2017, il primo monumento, la tomba di Zeyneb Bel è stato “ricollocato” al di fuori dal bacino della diga in programma in prossimità del nuovo insediamento chiamato nuova Hasankeyf. Questo è stato conferito alla compagnia olendese Bresser. Questo ha rappresentato un secondo intervento sul patrimonio culturale di Hasankeyf dopo la copertura in atto delle tre colonne dello storico ponte con nuove pietre – una danno irreparabile. Altri otto monumenti sono in programma di essere ricollocati entro il 2017. Bresser ancora una volta coinvolta.

Considerando tutto questo come “crimine contro il patrimonio culturale”di valore universale globale non esiste la possibilità di avviare nessun tipo di turismo di qualità, ma solo di oscurare la storia di migliaia di anni della vita umana con un progetto che non è nè economico , nè scientifico e nemmeno rispettoso delle leggi per la protezione delle attrazioni turistiche culturali.

L’Iniziativa per mantenere in vita Hasankeyf ha dichiarato che per anni la vara conservazione del patrimonio culturale e naturale e dello sviluppo sostenibile è quello di sostenere la popolazione locale nel loro ambiente originario con un turismo naturale e culturale sviluppato attentamente. Hasankeyf ha già attirato almeno mezzo milione di visitatori ogni anno. Tenendo in considerazione lo stato di emergenza in vigore in Turchia dal 20 luglio del 2016 e la dichiarazione della grande area di Hasankeyf come  “zona a sicurezza speciale sal gennaio del 2017 ogni tipo di lavoro ad Hasankeyf è diventato molto impegnativo. Non solamente persone impegnate, gruppi o turisti vengono interrogati regolarmente dalla polizia. Alcuni vengono persino mandati in carcere. Le condizioni non sono mai state così negative per contestare questo progetto di diga che distrugge la nostra terra di origine per stretti interessi del governo e di alcune società.

La lotta contro il progetto di Ilisu continua, non ci sarò mai una resa! Un nuovo grande sforzo è necessario per fermare la distruzione in corso ad Hasankeyf e nel circondario da parte del governo turco. Tutti sono invitati a esprimere le critiche al governo turco ma anche alll società olandese Bresser!”

 

ANF

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