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Kurdistan

Stato vassallo turco

Ankara nomina un governatore provinciale per la Siria del nord e pianifica un allargamento della zona occupata-Davanti a una riunione di soprintendenti locali il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan a metà della settimana ha reso nota la nomina di un governatore provinciale, di un Vali, per la regione che si trova »sotto il nostro controllo« nel nord della Siria. In questo modo diventa chiaro che Ankara evidentemente è intenzionata ad inglobare questo territorio nel territorio del proprio Stato.

L’esercito turco e le unità con esso alleate dello »Esercito Siriano Libero« (ESL) dopo il loro ingresso nell’ambito dell’attacco »Scudo dell’Eufrate« un anno fa, durante combattimenti durati otto mesi a nord di Aleppo ha portato sotto il proprio un’area triangolare di 2.000 chilometri quadrati tra le città di confine di Jarabulus e Al-Rai nonché Al-Bab. Obiettivo di questo ingresso era quello di inserire un cuneo tra i cantoni dell’amministrazione autonoma Kobani e Afrin abitati in maggioranza da curdi e di impedire in questo modo la creazione di un corridoio curdo o »del terrorismo«.

Nell’area occupata Ankara nel frattempo ha costituito un vero e proprio stato vassallo all’interno del quale esercita il controllo la »Polizia Siriana Libera« addestrata dalla Turchia, i cui componenti sono reclutati principalmente tra i seguaci dei Lupi Grigi fascisti. Mentre vengono scacciati curdi e arabi che non vogliono piegarsi all’occupazione, la Turchia insedia turkmeni provenienti da altre aree del Paese.

Anche le lezioni scolastiche nelle località occupate nel frattempo sono state adeguate al curriculum turco-nazionalista. Il modo di procedere nella Siria del nord somiglia alla politica turca dopo l’invasione della parte settentrionale di Cipro nel 1974. La Repubblica Turca di Cipro del Nord è un protettorato riconosciuto solo da Ankara, completamente indipendente dalla Turchia dal punto di vista economico, occupato da decine di migliaia di soldati e invaso da coloni.

Con un incombente attacco al cantone curdo di Afrin evidentemente è pianificato un allargamento della zona di occupazione turca. Erdogan spera in un via libera da parte delle due potenze protettrici del governo siriano, Iran e Russia, i cui capi di stato maggiore nei giorni scorsi sono stati ad Ankara per colloqui.

Secondo l’agenzia stampa Tasnim con sede a Teheran, il capo di stato maggiore iraniano Mohammad Baqeri dopo la sua visita nella capitale turca lunedì scorso ha dichiarato che sarebbe stato concordato con Ankara di ripristinare insieme il controllo del governo siriano sul nord della Siria. Lì i curdi sostenuti militarmente dagli USA nella lotta contro »Stato Islamico« insieme ai loro alleati hanno proclamato una regione autonoma. Se anche l’area di occupazione turca andrà rimessa sotto il controllo del governo centrale del Presidente Bashar Al-Assad, il generale non lo ha detto.

 

di Nick Brauns

 

Junge welt

 

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