Il deputato del CHP mette in evidenza un caso nel quale un civile curdo viene assassinato da un drone turco. Successivamente Tanrikulu di punto in bianco viene dichiarato “sostenitore del terrorismo”, di Celal Baslangic
Una notte il villaggio di Yeşilyurt a Cizre è stato occupato dai militari. Come sempre erano alla ricerca di “terroristi”. Gli abitanti del villaggio sono stati costretti a radunarsi sulla piazza. Poi sono stati maltrattati e picchiati. Hanno dovuto sdraiarsi per terra e fare da tappeto mentre i soldati camminavano sui loro corpi. Come se non bastasse, all’ordine del comandante che guidava “operazione” sono stati costretti a mangiare feci umane.
Questo è successo nel gennaio 1989, quindi quasi 29 anni fa. Avevo saputo degli eventi, parlato con gli abitanti del villaggio e avevo preso visione del ricorso degli abitanti del villaggio alla procura. Ma in quel periodo era quasi impensabile parlare di avvenimenti del genere in un quotidiano. All’epoca non si poteva immaginare cosa sarebbe successo a un giornalista che avrebbe messo per iscritto una storia del genere, perché nessuno ne aveva ancora avuto il coraggio.
Osai farlo lo stesso e dopo un difficile processo è stato pubblicato un articolo su Cumhuriyet. E improvvisamente tutto andò sottosopra.
Il governo dell’ANAP dell’epoca con i suoi ministri, il suo presidente del Parlamento e il suo governatore dello stato di emergenza erano risorti e mi attaccarono con le parole: “Questo giornalista cerca di dare notizie contro lo Stato e a favore del PKK. Il giornalista che ha redatto questa notizia fa parte del PKK.”
Risposi a mia volta come segue con un altro articolo su Cumhuriyet: “Sono andato due volte nel villaggio di Yeşilyurt per scrivere questa notizia. Ho ripetutamente incontrato gli abitanti del villaggio e l’Iman di Konya nominato dall’autorità religiosa. Nonostante la pubblicazione di questa notizia non vi siete nemmeno presi la briga di andare a Yeşilyurt e di chiedere agli abitanti cosa fosse effettivamente successo. Dalle vostre comode poltrone continuate a fidarvi dei rapporti che vi vengono inviati dal comandante. Ed è lo stesso comandante che ha costretto gli abitanti del villaggio a mangiare feci. Venite qui e andiamo insieme ad ascoltare gli abitanti di Yesilyurt. Andiamo a vedere cosa è vero e cosa è falso.“
Quando per esempio nel 1947 si diffuse l’affermazione che un comandante aveva costretto gli abitanti del villaggio di Senirkent nella città di Isparta a mangiare feci, il partito di governo dell’epoca inviò immediatamente un ispettore sul posto per chiarire il caso. E dall’indagine risultò che i rapporti erano veritieri. Il governo nel 1947 procedeva con maggiore severità contro maltrattamenti nei confronti dei suoi cittadini di quanto facesse nel 1989? O fa una differenza se si tratta della città della Turchia occidentale di Isparta e non della città curda di Cizre?
Si, fa differenza. Ma sembra anche che l’idea dello stato tra il 1947 e il 1989 in Turchia non sia diventata più civilizzata, ma più barbarica, soprattutto dopo la seconda metà degli anni ’80 abbiamo visto la morte di così tanti civili che sono stati dichiarati “membri del PKK“.
A Karakoçan/Elazig il pastore Alattin è stato ucciso con spari da un elicottero perché era un “terrorista”. An Derebaşı/ Silopi hanno sparato a sei giovani. A Gercüş un cittadino con un disagio mentale è stato ucciso nonostante avesse alzato le mani. Questi sono solo i primi esempi per l’assassinio di civili innocenti da parte di funzionari dello Stato. Se poi guardiamo agli eventi più recenti ad Hakkari, sappiamo che la guerra contro i curdi è arrivata a un punto che rispetto agli anni ’80 è più vendicativa e cattiva che mai.
Con l’aiuto delle informazioni che abbiamo tratto dagli account del deputato del CHP Sezgin Tanrıkulu nei sociali media, possiamo valutare più da vicino un caso nel quale con droni da combattimento telecomandati (SIHA) dell’esercito è stato assassinato un civile, feriti tre cittadini e tutti sono poi stati dichiarati terroristi.
Questi quattro civili erano in cammino verso il loro villaggio. Al confine del territorio della città di Hakkari vennero controllati dalla polizia. I civili per via dell’imminente festa del sacrificio volevano portare in città un animale dal villaggio, visitare alcuni dei loro campi e poi portare la madre di uno di loro ad Hakkari. Quando si misero a sedere presso la fontana Kani Reş per fare una pausa, vennero attaccati dal drone da combattimento SIHA.
Il ferito İsmail Aydın ha 43 anni ed è un lavoratore agricolo. Anche il ferito Musa Tarhan ha 54 anni e svolge ogni lavoro che riesce a trovare ad Hakkari ed è anche parente dell’ex deputato AKP di Hakkari. Il ferito Ibrahim Sak è un ex-impiegato pubblico. Mehmet Temel che è stato ucciso, aveva 37 anni e faceva il portiere in una scuola e in un ospedale di Hakkari. Queste quattro persone hanno complessivamente 24 figli e nipoti.
Mehmet Temel dopo l’evento è stato dichiarato un terrorista. Non è stato lasciato che il suo corpo prima del funerale venisse portato in moschea per il lavaggio rituale. L’Imam nominato dal governo si è rifiutato di parlare per lui. La città non ha messo a disposizione né un carro funebre né una bara. I feriti, che dopo l’episodio sono stati portati in ospedale, sono stati arrestati mentre ricevevano le cure necessarie.
Dato che il deputato del CHP Tanrıkulu si è occupato di questo caso e lo ha portato all’attenzione dei media, i troll dell’AKP hanno fatto di lui bersaglio nei social media. A un segnale del capo dell’AKP Erdogan la procura dello Stato ha avviato un’indagine contro Tanrikulu. Collaboratori dell’AKP hanno definito il deputato del CHP tra l’altro come “traditore“, “sostenitore dei terroristi“ ecc. Anche i media vicini al governo si sono uniti a questa ondata di fango.
Poi il capo dell’AKP ha chiesto: “C’è un rappresentante del partito di opposizione che ha rilasciato una dichiarazione sui droni. Sostiene che avrebbero ucciso dei civili. Dove sono questi civili?”
La risposta in realtà è chiara. Questi civili stanno lì, ad Hakkari. E Hakkari si trova nel territorio della Repubblica di Turchia. E i cittadini che vengono definiti “terroristi” sono cittadini della Turchia.
E se è così, allora andate e vedete chi ha torto e chi ha ragione. Mandate una delegazione o un ispettore e cercate di scoprire la verità.
Ma no, questa sarebbe una proposta che non corrisponde alla concezione dello Stato. In realtà non c’è niente che sia cambiato dagli anni ’20 del novecento o dal 1989. Ogni curdo che lo Stato ha assassinato è un terrorista. E se c’è un curdo vivo, questi per lo Stato è un potenziale terrorista.
Questo articolo è apparso in originale il 12.09.2017 con il titolo “Devletin öldürdüğü her Kürt teröristtir!” nel portale di notizie in lingua turca artigercek.com.