Kurdistan

Mehmet Aksoy (Firaz Dağ): L’onorevole figlio del suo Paese

L’Ufficio Stampa delle YPG ha rilasciato la seguente dichiarazione annunciando il martirio di Fîraz Dağ (Mehmet Aksoy), fondatore e caporedattore di Kurdish Question, nelle file delle YPG.Il martire è la ragione per la quale una rosa fiorisce nel mezzo di vigne fatte di cenere. Il martire è un’alba spendente per i cieli di una geografia assetata ed esausta; perché possa cadere la pioggia affinché la vita possa sbocciare ancora. Questa è la storia del Kurdistan e dei suoi martiri. I martiri sono la cosa viva più grande di popolo che ha abbandonato un triste sonno per la lotta per la libertà. Il martire è la speranza del risveglio, lotta, abnegazione e successo. Il popolo curdo che stave per essere sterminato con gli attacchi dei barbari invasori, ha trovato la sua speranza, vita e libertà nella personalità dei martiri.

Fîraz Dağ (Mehmet Aksoy) veniva dal distretto di Elbistan del Kurdistan del nord nella provincia di Maraş. È cresciuto a Londra dopo che la sua famiglia è migrata in Europa. Dai primi anni della gioventù non è mai stato separato dal cammino della lotta anti-capitalista, per la democrazia e i diritti umani come parte della giusta lotta del popolo curdo. Soprattutto dopo il massacro di Şengal il 3 agosto 2014, ha lavorato incessantemente e ha speso tutto il suo impegno per informare e organizzare la comunità curda e molti altri.

È fondatore e caporedattore di Kurdish Question, che analizza i problemi del popolo curdo e di altri gruppi etnici e ha gestito per molto tempo la piattaforma virtuale. Ha completato gli studi universitari in produzione cinematografica e ha fatto parte di molte organizzazioni letterarie. Ha prodotto pezzi cinematografici, letterari e in altri settori dell’arte con una serie cortometraggi, poemi e poesia. Ha scritto analisi e gestito la piattaforma Internet di Kurdish Question, dove ha dato molto spazio per spiegare e sostenere il Movimento di Liberazione Curdo, la rivoluzione del Rojava e la lotta delle donne alla comunità internazionale.

Il Sistema che ci opprime è globale. Il sistema che ci opprime è unito e solidale al suo interno. Quindi dobbiamo essere solidali tra di noi contro il sistema che ci opprime”, ha detto Fîraz chiedendo una maggiore solidarietà tra le nazioni oppresse.

Con un cuore che ardeva di passione per la libertà del suo popolo, il Compagno Fîraz sentiva il desiderio di libertà in Kurdistan, e mentre il suo patriottismo era vivo nel modo più profondo, teneva vivo il suo spirito e non ha mai rinunciato alla sua identità. È diventato la voce forte e chiara del suo popolo quando veniva massacrato in Kurdistan, perché voleva che il mondo intero venisse a sapere queste atrocità. Quando Kobanê è stata attaccada dale bande di Daesh nel, ha guidato il popolo curdo nelle strade di Londra e nelle stazioni con grande determinazione e forza di volontà. Credeva fortemente che le YPJ e le donne libere del Rojava fossero una luce e un modello per il Medio Oriente e attraverso le sue parole ha raccontato della loro rivoluzione.

Il Compagno Fîraz è arrivato alla conclusione che la libertà e la speranza di una vita libera si trovassero nella filosofia del Movimento di Liberazione e del Leader Apo. Cercava una vita libera e l’ha trova nelle idee del Leader Apo. Nonostante Fîraz sia cresciuto in Inghilterra, uno dei centri del sistema del capitale, niente poteva soddisfarlo se non una vita rivoluzionaria. Così il suo percorso ho la portato nel suo Paese. Il Compagno Fîraz, che non poteva accettare per se stesso una vita in mezzo alla moderna schiavitù, è andato in Rojava per registrare la Rivoluzione del Kurdistan nella storia con la sua penna e la sua telecamera.

Sentiva il bisogno di mostrare più azione per la rivoluzione sociale e politica in Rojava, il bisogno di rispondere con forza all’invasore e agli attacchi reazionari. Per questo non poteva accontentarsi dei suoi studi all’estero, si è diretto nel suo Paese. Dopo l’attacco aereo sulla montagna di Qereçox del 25 aprile 2017 da parte dello Stato turco occupante, questo punto per lui è diventato chiaro e ha preso la decisione di andare lì. Addetti stampa delle YPG erano caduti martiri sulla montagna di Qereçox, Fîraz ha immediatamente preso il suo posto nel centro stampa delle YPG per svolgere il ruolo di questi amici e diventare una voce per il popolo e i compagni per raccontare al mondo dell’ingiustizia. Il Compagno Fîraz ha lasciato un’immagine di un Tesoro per l’umanità e i combattenti per la libertà attarverso la sua uniforme militare, la sua arma e la sua telecamera in spalla, un’immagine che resterà nei cuori dei suoi compagni per sempre.

Il Compagno Fîraz stava svolgendo il suo lavoro in inglese per far conoscere a tutto il mondo le verità della rivoluzione e rendere visibile lo sfruttamento e l’occupazione del popolo curdo. Il Compagno Martire Fîraz ha lavorato giorno e notte per registrar le vite dei combattenti sotto aspetti umani, sociali, democratici, culturali e morali. Infine, per vedere i suoi compagni nella battaglia contro la reazione di Daesh e condividerla con il mondo, ha partecipato alle operazioni di Raqqa e Deir Ez-Zor e registrato la lotta minuto per minuto.

La mattina del 26 settembre è caduto martire del feroce attacco delle bande di Daesh mentre compiva il suo dovere a Raqqa.

Il Martire Fîraz Dağ, portando Avanti la traduzione della stampa libera e dell’arte rivoluzionaria del compagno Martire Halil Dağ, lo ha rappresentato con successo nel Rojava. In un breve ha trovato un posto nel cuore dei suoi compagni ed era amato da tutti. In ogni dura condizione, per mesi ha testimoniato le emozioni, l’eccitazione e la gioia dei combattenti sui fronti di battaglia. Era uno di coloro i quali fanno risplendere verso il mondo la nuova era del Movimento di Liberazione del Kurdistan.

Aderiremo alla lotta e alla linea della vita dei nostri martiri caduti in un tempo simile, ripetiamo che cammineremo e combatteremo come loro e raggiungeremo la vittoria. Lungo il percorso del Compagno Fîraz; cresceremo e rafforzeremo la nostra lotta nella linea della stampa libera. Come combattenti per la libertà del Kurdistan, indubbiamente trionferemo nella nostra lotta. Perché la nostra filosofia di vita consiste nella lotta per amore della vita libera. È resistenza contro la persecuzione del crudele.

Siccome questa filosofia continua a vivere nelle menti e nei cuori, i tiranni non vinceranno mai!

 

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