Kurdistan

L’AKP investe nella guerra

L’AKP ha allocato il budget del 2018 ancora una volta sulla guerra. Il budget di avvio per “difesa” e “sicurezza” relativo alle istituzioni è stato fissato in 92 miliardi 718 milioni e 151 mila Lire turche. Il regime dell’AKP e del Palazzo sta cercando di superare la sua sconfitta, in particolare contro la guerriglia, nonostante la sua superiorità in termini di risorse tecnologiche, basando tutta l’economia sulla guerra. L’AKP insiste nel risolvere la questione curda attraverso la guerra e posiziona il budget centrale su “difesa” e “sicurezza” invece di rispondere adeguatamente ai bisogni della società per quanto riguarda l’istruzione e la sanità.

Le spese per la guerra dominano la bozza di legge di bilancio dell’amministrazione centrale della Turchia per il 2018. La bozza di bilancio da discutere nella commissione parlamentare per il bilancio e la pianificazione attribuisce la parte del leone delle risorse ai fondi per gli armamenti come parte delle politiche di “sicurezza”. La bozza verrà discussa nelle commissione e in caso di approvazione verrà inviata all’Assemblea Generale Parlamentare e inizierà la maratona per il bilancio. Il budget iniziale per istituzioni della difesa nella bozza è di 92 miliardi di ire turche.

Un aumento di 28 miliardi

Mentre 64 miliardi 306 milioni e 50 mila Lire sono state destinate direttamente a istituzioni di “sicurezza e difesa” nel budget dell’anno scorso, quest’anno il budget è fissato in 92 milardi 718 milioni e 151 mila Lire. Entro un anno i budget per 9 istituzioni che si occupano di sicurezza e difesa sono cresciuti di un totale pari a 28 miliardi 412 milioni 101 mila Lire. Il numero era di 58 miliardi Lire per il 2016.

Le istituzioni che ricevono fundi dal budget direttamente per “sicurezza e difesa” riceveranno per il 2018 i seguenti importi:

Presidenza: 845 milioni 365 mila

Agenzia Nazionale di Intelligence (MİT): 2 miliardi 335 milioni 535 mila

Segreteria Generale del Consiglio Nazionale di Sicurezza: 29 milioni 158 mila

Ministero Nazionale della Difesa: 40 miliardi 402 milioni 239 mila

Ministero degli Affari Interni: 7 miliardi 300 milioni 918 mila

Comando Generale della Gendarmeria: 13 miliardi 311 milioni 208 mila

Direzione Generale della Sicurezza: 27 miliardi 792 milioni 655 mila

Comando della Guardia Costiera: 682 milioni 700 mila

Sotto-Segretariato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza: 18 milioni 373 mila

Il budget del Ministero Nazionale della Difesa nel 2017 era di 28 miliardi 702 milioni 119 mila Lire ed è stato aumentato di oltre 40 miliardi di Lire per il 2018.

Budget presidenziale modificato

Nel 2015 la Presidenza ha ricevuto un budget di 397 milioni di Lire (oltre al fondo discrezionale). Nel 2016 il budget presidenziale era di 434 milioni 96 mila, e nel 2017 di 648 milioni. Per il prossimo anno un budget iniziale, oltre al fondo discrezionale, è fissato in 845 milioni 365 mila Lire.

Affari religiosi, sanità, istruzione

Spicca anche il budget attribuito alla Direzione per gli Affari Religiosi. Il suo budget per il 2015 era di 5 miliardi 750 mila Lire ed è stato aumentato a 6.5 miliardi Lire nel 2016. Il budget per il 2017 era di 6 miliardi 867 milioni Lire. Nonostante questo budget, la DAF ha chiesto 1.3 miliardi di Lire in fondi aggiuntivi e questo ha creato discussioni nelle ultime settimane. La DAF, costantemente oggetto di attenzione pubblica per le sue spese, riceverà un budget iniziale di 7 miliardi 774 milioni 183 mila Lire per il prossimo anno.

L’AKP attribuisce budget giganteschi alla guerra e continua ad ignorare l’istruzione e la sanità. Il budget per il Ministero Nazionale dell’Istruzione è stato fissato in 92 miliardi 528 milioni 652 mila Lire, di cui 63 miliardi 503 milioni 243 mila Lire sono solo le spese per le retribuzioni. Il starter iniziale per i Ministero della Salute è stato fissato in 37 miliardi 571 milioni 386 mila Lire. Ma 16 miliardi di Lire sono solo per le retribuzioni e considerando altre spese, anche la sanità è stata messa in ombra dalla difesa.

Nota della redazione:

Desideriamo ricordare che abbiamo più volte denunciato che numerose aziende italiane del settore della difesa hanno importanti investimenti e addirittura sedi e importanti partecipazioni in Turchia. Di particolare importanza sono le attività di Leonardo-Finmeccanica (di cui è azionista anche il Ministero dell’Economia) nei settori dell’elicotteristica, dell’elettornica per la difesa e dello spazio.

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