-Negli ultimi anni il termine e il concetto di Jineolojî – una scienza alternativa della donna – sono stati presentati e discussi in molti forum. In molti Paesi è condivisa l’esigenza di sviluppare una scienza alternativa da un punto di vista delle donne. Perché la logica scientifica patriarcale che definisce il sapere come potere e la scienza come un dominio orientato a governare, controllare, sfruttare per il profitto di una minoranza la natura, le persone e la società, mettono a confronto l’equilibrio ecologico, il genere umano e l’umanità nel 21° secolo con la questione dell’esistenza. Come via d’uscita da questo sistema la Jineolojî segue l’impostazione di dare nuova consapevolezza e di scoprire, ripensare, discutere e mettere in rete saperi e prospettive per il cambiamento sociale e il movimento delle donne a livello mondiale. Invece di una presunta »oggettività scientifica«, dietro la quale i potenti celano i loro interessi per il proprio profitto, la Jineolojî dichiara apertamente il suo obiettivo di fondare una scienza con forme e contenuti che rafforzi le lotte di liberazione delle donne ed è utile e necessaria per la costruzione di una società democratica, ecologica basata sulla liberazione delle donne.
Con la rivoluzione nel Rojava la Jineolojî ha ottenuto una nuova dimensione pratica. Inizialmente la Jineolojî è stata inserita nei programmi formativi delle accademie alternative. In questo modo, oltre alle attiviste del movimento delle donne, anche collaboratrici e collaboratori dell’amministrazione autonoma democratica, delle comuni, insegnanti, lavoratrici e lavoratori del settore della sanità e della giustizia, fino a componenti delle forze di autodifesa HPC-HPJ, Asayîş e YPG-YPJ hanno potuto conoscere i contenuti e il concetto della Jineolojî. Nei licei di Efrîn e Kobanê e nelle scuole secondarie si è iniziato ad insegnare la materia Jineolojî nell’ambito del piano di studi generale. Allo stesso tempo per lo scambio di saperi tra donne sono stati costruiti gruppi tematici, di lavoro e di discussione. Per analizzare in modo più approfondito problemi ed esigenze delle donne, è stato avviato uno studio sociologico delle donne e della società nel Rojava. Si tratta in particolare di formulare le domande: quali effetti ha la rivoluzione sulla vita quotidiana delle donne? In che misura finora è stato possibile trasformare i successi ottenuti nella difesa fisica in una rivoluzione culturale e sociale? Che effetti hanno le nuove strutture di autogoverno di democrazia dal basso e il nuovo sistema dell’istruzione sulla vita delle donne nelle famiglie e nelle comuni? Bastano comuni, cooperative, accademie e forze di autodifesa delle donne per il rispetto dei diritti delle donne e a superare il sessismo e il patriarcato? Quali sono le esigenze economiche e i problemi di salute delle donne? Come possiamo rafforzare la forza individuale e collettiva delle donne per realizzare e difendere la rivoluzione delle donne in tutti gli ambiti della vita e della società?
Attraverso il lavoro di formazione e discussione nelle comuni e nelle accademie viene creata una base per stabilire la Jineolojî come una scienza che viene alimentata attraverso la pratica della rivoluzione nel Rojava e allo stesso tempo dalla rivoluzione viene messa davanti a compiti nuovi. Per essere all’altezza di questi compiti è necessario coinvolgere donne di diverse generazioni, di diverse culture e aree della società nei lavori della Jineolojî. Le molteplici nozioni, pensieri e idee delle donne in questo modo possono diventare fonte di ispirazione nella ricerca di soluzioni per il superamento di sessismo, povertà e ingiustizia. È evidente che una trasformazione sociale nella quale si vuole superare qualsiasi forma di dominio ed etero-direzione, non si può raggiungere in poco tempo con qualche piccolo progetto. Questo richiede piuttosto una pratica seria, determinata e strutture permanenti che possano essere adattate alle esigenze. In questo senso l’accademia di Jineolojî nel Rojava passo per passo tesse la sua rete di gruppi di lavoro locali, centri di ricerca e della facoltà di Jineolojî all’università del Rojava. Questo processo viene simboleggiato attraverso il logo dell’accademia di Jineolojî: una madre antenata con un fuso nella mano – con il lavoro delle mani e della testa unire sostanze presenti in natura e trasformarle abilmente in un filo dal quale si possono tessere nuove stoffe o anche intrecciarle con altre, perché nascano nuove reti e filoni di sviluppo che si consolidano, allungano, elaborano.
La prima pietra per un’organizzazione duratura dei lavori di Jineolojî nel Rojava è stata posata nell’estate del 2016 con un workshop per un nuovo contratto sociale di donne e con programmi formativi bimestrali di Jineolojî a Dêrîk. Così sono stati creati i presupposti per la fondazione di comitati regionali di Jineolojî in tutti e tre i cantoni. Dalla primavera del 2017 va avanti costantemente la costruzione di Jinwar – il primo villaggio di donne ecologico nel Rojava – per dare alle donne nuovi impulsi per forme di vita collettive e portare anche in questo ambito la teoria della Jineolojî in sintonia con la vita. Alla fine dell’estate del 2017 ora ad Efrîn e Dêrîk sono stati inaugurati centri di ricerca di Jineolojî e la facoltà di Jineolojî all’università del Rojava a Qamişlo. Cosa significano questi nuovi passi?
Centro di Ricerca Jineolojî per il cantone di Efrîn
Attualmente la situazione della sicurezza ad Efrîn è tesa. Non passa in giorno senza che villaggi del cantone o anche la stessa città di Efrîn vengano colpiti e bombardati dall’esercito turco. Ma ciononostante il processo di costruzione sociale continua. Un esempio di questo è l’apertura del primo centro di ricerca di Jineolojî nel cantone di Efrîn che è stato festeggiato con una sentita partecipazione della popolazione con grande entusiasmo il 16 agosto 2017.
Le donne che hanno contribuito alla costruzione del centro e ora coordinano il lavoro quotidiano, per la maggior parte hanno studio all’università di Efrîn o nelle scuole professionali secondarie. Tra loro ci sono studentesse delle facoltà di letteratura e lingua curda, arti figurative, economia e storia. Inoltre tutte in precedenza hanno preso parte a programmi formativi di Jineolojî della durata di diversi giorni.
Dicle Heyder, Şêvîn Cemo, Fîdan Reşîd e Raperîn Elî riferiscono di avere l’obiettivo comune per preservare e rendere visibili gli sforzi e le fatiche delle donne per la costruzione di una società libera e giusta: »L’obiettivo principale del nostro centro è di partecipare al fatto che la rivoluzione nel Rojava, che noi definiamo come ›seconda rivoluzione della donna ‹ [dopo la rivoluzione del neolitico 9000–7000 a. e. V.], vada avanti nel senso della liberazione delle donne e dei loro valori. Con i nostri lavori vogliamo far entrare i saperi delle donne in tutti gli ambiti della rivoluzione e in questo modo modificare il corso della storia che da 5000 anni è stato caratterizzato dalla riduzione in schiavitù delle donne e della società. Con l’apertura del nostro centro vogliamo organizzare la forza e la volontà delle donne in tutti gli ambiti della vita e superare l’oppressione paralizzante che ha bloccato le donne e la vita. La crisi delle scienze sociali oggi porta allo sgretolamento della verità e della realtà e crea crisi più grandi. Di fronte a questo la Jineolojî con i suoi lavori di ricerca desidera comprendere e recepire la realtà della società e le sue esigenze.«
Sul significato dei lavori di ricerca della Jineolojî rispetto alla storia e alla situazione della donna e della società ad Efrîn dicono: »L’importante è mettere tutti i settori della scienza in relazione tra loro e collegarli, vedere in dettaglio i problemi delle donne e della vita e intensificare la ricerca di soluzioni. Nella storiografia la realtà della donna è stata distorta. Ma con l’inizio della rivoluzione del Rojava abbiamo potuto dimostrare che in particolare Efrîn è un luogo centrale della cultura e della storia della Dea Madre.«
In particolare nell’ambito dei lavori sull’analisi sociologica della storia e della società ad Efrîn le collaboratrici del centro di ricerca di Jineolojî hanno potuto documentare ritrovamenti archeologici come sculture di donne, tempi e di Dee e grotte, che testimoniano il ruolo centrale della donna nello sviluppo della società. Anche in interviste con testimoni della storia recente e della rivoluzione a Efrîn, collaboratrici di Jineolojî hanno incontrato molti forti caratteri di donne.
Nell’ambito dell’apertura del primo centro di ricerca di Jineolojî nel cantone di Efrîn, il baricentro è stato posto sul lavoro di messa in rete con diverse istituzioni dell’amministrazione autonoma e del Congresso delle Donne Kongra Star per poter informare e coinvolgere il maggior numero di donne possibile. Per questa ragione sono stati creati gruppi di lavoro di Jineolojî nei settori della politica, giustizia, arte e cultura, scienza, madia e formazione, in collegamento con l’associazione delle donne yazide. Oltre al lavoro di formazione, informazione e nei media, come la redazione di articoli in lingua curda e araba per diversi quotidiani e riviste, attualmente sono in corso i preparativi per la costruzione di un liceo di Jineolojî ad Efrîn. Inoltre sono previsti una trasmissione radiofonica settimanale di Jineolojî nell’emittente Dengê Avrînê e la costruzione di gruppi di lavoro tematici sotto l’egida del centro di ricerca.
Centro di Ricerca Jineolojî per il cantone di Cizîrê
Dopo l’apertura del centro di ricerca di Jineolojî ad Efrîn, il 13 settembre 2017 a Dêrîk è stato aperto il centro di ricerca di Jineolojî per il cantone di Cizîrê. Molte donne dai diversi settori di lavoro del Congresso delle Donne Kongra Star, rappresentanti della Federazione Democratica Siria del Nord e abitanti dei dintorni, curde e curdi, assire e assiri e arabe e arabi hanno partecipato a questo evento. Dato che il cantone di Cizîrê è caratterizzato dalla storia di convivenza di diversi popoli e comunità religiose, il centro di ricerca di Jineolojî a Cizîrê si è posto come obiettivo in particolare quello di analizzare la condizione delle donne nelle diverse comunità e di avvicinarle.
Bêrîvan Tahir della direzione del centro di ricerca di Jineolojî nel cantone di Cizîrê in proposito spiega: »Jineolojî come termine è nuovo. Ma si tratta di una scienza che ha i suoi inizi nel periodo della società naturale prestatale. È una scienza con la quale le donne hanno costruito e gestito le prime società sulla base della parità tra donne e uomini. L’esclusione delle donne da tutti gli ambiti sociali della scienza modera ha gettato le società a livello mondiale in crisi profonde. Jineolojî intende organizzare di nuovo i saperi, la saggezza e la lotta delle donne per costruire sulla base dell’eredità storica delle donne una società libera e democratica. Con l’apertura di questo centro, il nostro obiettivo è di far conoscere la Jineolojî a tutte le donne e all’intera società e di radicarla in tutti gli ambiti e in tutte le comunità.«
Attualmente sette donne tra i 20 e i 27 anni, in maggioranza studentesse, organizzano il lavoro quotidiano del centro di ricerca: »In precedenza abbiamo tutte preso parte a formazioni di Jineolojî e ci siamo entusiasmate per questo lavoro perché ci abbiamo ritrovato noi stesse. Vogliamo portare la Jineolojî nella società, perché per noi Jineolojî è qualcosa di vitale e un compito per la vita.
Attualmente lavoriamo a una ricerca sociologica sulla storia e la condizione attuale della donna e della società nel cantone di Cizîrê che rappresenta una parte della ricerca sociologica per tutto il Rojava. In questo ci interessiamo in particolare degli effetti della rivoluzione sulla vita e la quotidianità delle donne. Non solo a Dêrîk, ma anche a Hesekê da circa un anno ci sono comitati locali di Jineolojî che vi prendono parte. Nel corso di questi lavori abbiamo fatto interviste con donne di tutte le regioni del cantone di Cizîrê che ora stiamo mettendo per iscritto.
Inoltre nel nostro centro facciamo dei workshop che vengono frequentati e diretti da donne provenienti da diversi settori di lavoro. Per esempio abbiamo organizzato un workshop periodico sul tema ›donna e giustizia‹ nel quale si incontrano collaboratrici delle istanze giuridiche, dei centri di donne Mala Jinê e delle comuni e che si svolge con grande successo. Attraverso le discussioni comuni possiamo trovare spunti di soluzione per problemi e contraddizioni nel lavoro quotidiano. Inoltre costruiamo un archivio di fonti sulla storia delle donne e di materiali formativi.«
Sulla base delle esperienze positive con questo metodo di lavoro le collaboratrici del centro di ricerca di Jineolojî nel cantone di Cizîrê hanno deciso di mettere in futuro il baricentro sullo sviluppo dei workshop e dei gruppi di discussione locali. Temi che vengono trattati in questo ambito e che si vogliono discutere comprendono tra l’altro: economia delle donne, formazione e autodifesa. Inoltre progettano di fare seminari di Jineolojî nelle comuni cittadine e rurali del cantone per coinvolgere ancora altre donne nei lavori e ricevere nuovi stimoli.
Facoltà di Jineolojî all’Università del Rojava
Ai primi di settembre è iniziata l’immatricolazione del primo corso di studi della facoltà di Jineolojî che andrà avanti fino al 15 ottobre. Questo primo corso di studi che comprende 2 anni (6 trimestri), è un corso di studi che allo stesso tempo contribuirà a impostare la costruzione e il futuro indirizzo della facoltà. Così le »studentesse« e »docenti«, per esempio nello svolgimento del corso di studi, insieme elaboreranno ed integreranno nuovi metodi formativi e materiali in diverse lingue.
Sulle motivazioni per la costruzione della facoltà di Jineolojî all’università del Rojava, la cofondatrice Zozan Sima dice: »La facoltà di Jineolojî è stata fondata per sviluppare l’istruzione delle donne che vogliono portare avanti la rivoluzione nel Rojava con un punto di vista da donna come politiche, economiste, insegnanti, artiste o con ricerche sociologiche con l’allargamento e la diffusione di metodi di cura alternativi, naturali. Con la rivoluzione nel Rojava le donne si sono conquistate il diritto di parola, partecipazione e possibilità decidere in molti settori. Le lunghe esperienze della lotta di liberazione in Kurdistan hanno rafforzato la volontà, a ricerca e le capacità delle donne nel Rojava. Vogliamo riagganciarci soprattutto a questo e sviluppare ulteriormente il potenziale esistente perché le donne possano avere un ruolo dirigente per far diventare questa rivoluzione una rivoluzione delle donne del Medio Oriente. Per essere all’altezza di questo compito nella nostra facoltà vogliamo portare aventi i necessari lavori scientifici e accademici. Inoltre con la facoltà vogliamo avvicinare a una generazione nuova, giovane, i punti di vista della liberazione delle donne.«
Alla domanda su quali siano gli obiettivi con i quali è stata costruita l’università del Rojava e su cosa distingue la facoltà di Jineolojî dalle altre facoltà dell’università, Zozan Sima risponde: »L’università del Rojava è stata inaugurata un anno fa [2016]. In effetti il nostro sistema formativo della Jineolojî si basa piuttosto su accademie con un approccio complessivo, nel quale stanno insieme vita comune e insegnamento e non ci sono pagelle. Ma per via della guerra e degli sconvolgimenti nel settore dell’istruzione, migliaia di diplomandi e diplomande che volevano una formazione continua sono stati costretti o a frequentare le università del regime o ad andare all’estero. Nella società siamo stati ripetutamente confrontati con la richiesta di aprire un’università nel Rojava perché i e le giovani possano ricevere un’istruzione accademica secondaria. In aggiunta a questo, il sistema formativo e professionale discriminatorio del regime Baath nei confronti delle curde e dei curdi, ha avuto come conseguenza di non offrire alle universitarie curde e agli universitari curdi nel Rojava possibilità di lavoro e di qualificazione in settori come sanità, istruzione, ingegneria o agricoltura. Per questo c’è una forte carenza di personale specializzato. Per questa ragione nell’università del Rojava inizialmente sono state aperte facoltà per l’ingegneria petrolifera, l’istruzione e la lingua e la letteratura curda. In questo anno si sono aggiunte le facoltà di arti figurative e Jineolojî. Attualmente sono in corso preparativi per la costruzione di altre facoltà. Inoltre la Jineolojî verrà insegnata come materia standard in tutte le facoltà e in molte accademie. Nei cantoni di Efrîn e Kobanê la Jineolojî da due anni fa parte del piano di studi della maturità nei licei. Il prossimo anno la Jineolojî verrà inserita anche nel piano di studi del cantone di Cizîrê. Per questo abbiamo bisogno di una grande quantità di insegnati e materiali di studio per la materia della Jineolojî. Dato che la Jineolojî contiene anche un approccio multidisciplinare, siamo in contatto con tutte le facoltà. Nella nostra università in tutti i settori c’è il principio della co-presidenza. In questo senso pensiamo che la Jineolojî svolgerà un ruolo anche nel fatto di rafforzare la volontà e il colore distintivo delle donne in tutta l’università.«
La maggior parte delle donne che attualmente partecipano ai lavori della facoltà già portano con sé esperienza nel settore dell’istruzione. In maggioranza in precedenza hanno avuto incarichi di responsabilità all’Accademia Mesopotamia o nei licei curdi e partecipato a programmi formativi e lavori di Jineolojî. Zozan Sima riferisce delle sfide che hanno davanti: »I media, la società e le università stesse, seguono con interesse e curiosità i lavori di Jineolojî. Ci sono grandi aspettative rispetto ai nostri lavori. La resistenza delle donne in Kurdistan, che ha caratterizzato anche la rivoluzione nel Rojava, è stata decisiva rispetto al fatto che la Jineolojî venga accolta con così tanto interesse. Le donne vogliono fare lavori ancora più efficaci in tutti gli ambiti. A questo scopo considerano la Jineolojî e i lavori della facoltà come una base. Conoscendo meglio i compiti e i settori di intervento della Jineolojî l’interesse aumenterà ancora. Al momento ci sono ancora alcune studentesse che non sono in grado di valutare bene quali prospettive di lavoro possano avere con un corso di studi concluso di Jineolojî. Eppure la Jineolojî è una base importante per tutte le branche e gli ambiti della vita!«
Rispetto alle possibilità di mettere in pratica quanto si è appreso dopo un corso di studi di due anni e interrogata sulle opportunità di crescita personali per le studentesse, Zozan Sima risponde: »Nelle strutture del sistema federale e dell’autonomia democratica del Rojava ci sono molti compiti e possibilità di lavoro. In tutti i settori e organismi dirigenti della Federazione Democratica Siria del Nord è stato radicato il principio della co-presidenza e della partecipazione paritaria di donne e uomini. In questo naturalmente è importante che le donne non siano rappresentate solo fisicamente, ma portino e siano in grado di rappresentare ovunque le posizioni della liberazione delle donne.
Siamo sotto l’intensa influenza di una società sessista. Per questo abbiamo bisogno di istituzioni attraverso le quali mettere insieme e consolidare le esperienze e la conoscenza nella lotta contro il sessismo e le conquiste delle lotte delle donne. La facoltà di Jineolojî a questo proposito può svolgere un ruolo importante. Inoltre nella Federazione Democratica Siria del Nord c’è un sistema autonomo confederale dell’organizzazione delle donne e una molteplicità di associazioni di donne. Laureate della facoltà di Jineolojî, con le loro conoscenze arricchiranno le associazioni del movimento delle donne e le organizzazioni della società in generale e avranno un ruolo propulsore nella ricostruzione sociale: dall’economia al sistema giuridico e alla politica, fino al settore della sanità e dell’istruzione, le donne con una posizione di Jineolojî troveranno possibilità di lavoro e di azione in tutti i settori.
Ma dato che lo status del Rojava nella politica internazionale continua a non essere definito e organismi internazionali come l’ONU finora rifiutano un riconoscimento ufficiale dell’amministrazione autonoma della Federazione Democratica Siria del Nord, alcuni studenti e studentesse sono preoccupati per quanto riguarda la validità a livello internazionale dei loro diplomi. Per questo è auspicabile una campagna internazionale per il riconoscimento dell’università del Rojava.«
Per collegare e riflettere teoria e pratica già durante lo studio, le studentesse nell’ultimo trimestre faranno un praticantato in diversi enti che allo stesso temo rappresentano gli ambiti della Jineolojî e elaboreranno un lavoro conclusivo in questo contesto. Questo ad esempio nel settore dell’economia può anche essere un praticantato in una cooperativa di donne. Nel settore della sanità, praticantati possono per esempio essere fatti nel comitato per percorsi di cure naturali o in ospedale, nel settore dell’istruzione nelle scuole o nelle accademie, in quello della politica nelle comuni o nei comitati dell’autogoverno democratico …
Rispetto ai criteri per l’mmatricolazione di studentesse e il rapporto desiderato tra studentesse e docenti, le fondatrici della facoltà di Jineolojî hanno concordato il seguente modo di procedere »Dato che si tratta di una facoltà di un’università, naturalmente sono necessarie determinate basi e conoscenze pregresse. Tuttavia non insistiamo sul fatto che le studentesse debbano assolutamente avere un diploma di maturità. I nostri criteri principali sono che le partecipanti alla facoltà possano dare un contributo alle discussioni sul tema della rivoluzione delle donne e vogliano partecipare attivamente ai lavori. Si sono immatricolate sia molte studentesse che hanno fatto la maturità sia altre che per i motivi più diversi non hanno potuto portare a termine la formazione liceale. La presidenza della facoltà farà colloqui individuali con queste candidate per verificare se siano adatte per questo corso di studi.
Siamo intenzionate a superare le relazioni classiche gerarchiche tra insegnanti – allieve / docenti – studentesse. Questo naturalmente non è semplice. Ma noi cerchiamo nuovi percorsi e nuovi metodi che possano renderlo possibile. Uno dei nostri problemi principali è che il metodo dell’imparare a memoria e della ripetizione che venivano usati nel sistema formativo del regime Baath, è ancora fortemente radicato negli studenti e nelle studentesse. Molti e molte trovano difficoltà a leggere e capire qualcosa autonomamente o ad analizzarlo, perfino nello sviluppare pensieri e nell’interpretare. Dobbiamo indirizzare la comprensione e i contenuti della nostra formazione in modo tale da superare gli effetti negativi che sono stati determinati dal fatto che studenti e studentesse – e anche molte e molti docenti – non hanno avuto la possibilità di ricevere istruzione nella propria lingua madre e hanno studiato storia e sociologia sotto l’influenza di un altro paradigma.«
Per via di guerra, embargo e difficoltà economiche, le possibilità di spazi e materiali della facoltà di Jineolojî finora sono limitate. Originariamente era previsto di aprire la facoltà in un edificio a sé stante. Dato che questo però attualmente è ancora necessario per dare accoglienza a profughi provenienti da Raqqa, non è stato possibile avviare i lavori di costruzione come previsto. Per questo la facoltà di Jineolojî in questo anno per ora ha iniziato i suoi lavori in un’ala della facoltà di insegnamento nell’università del Rojava a Qamişlo.
Il processo di costruzione degli spazi comprende anche il progetto di creare in futuro possibilità di alloggio e studio collettive per studentesse e docenti che vengono da altre città, cantoni e Paesi e vogliono studiare e lavorare nella facoltà di Jineolojî. Attualmente per questo mancano i presupposti in termini economici e di spazi. Per questo le collaboratrici e le studentesse devono arrivare e andarsene ogni giorno, cosa che limita la possibilità di partecipare per molte delle donne interessate: »Dato che costruiamo la nostra università in condizioni di guerra, le nostre possibilità sono molto limitate. Ma lavoriamo al fatto di poter accogliere in futuro studentesse e docenti dalle altre parti del Kurdistan e da altri Paesi nella nostra facoltà. Speriamo di poter riuscire anche in questo.«
La facoltà di Jineolojî svolgerà un ruolo importante nella diffusione della Jineolojî a livello regionale e internazionale. Rispetto alla costruzione di contatti con istituzioni di formazione, università e accademici e accademiche alternativi, e sulle idee rispetto alla collaborazione internazionale Zozan Sima afferma: »Il nostro obiettivo prioritario è di costruire relazioni con università e accademiche che hanno una posizione alternativa. Con loro vogliamo iniziare un reciproco scambio di esperienze. In particolare cerchiamo scambi con accademiche delle scienze delle donne, con accademiche femministe, ecologiste e anarchiche; con accademiche che seguono approcci alternativi rispetto a quelli delle scienze sociali positiviste.
Nel Rojava vogliamo costruire un sistema di istruzione che si basi sul paradigma di democrazia, ecologia e liberazione delle donne. In questo contesto la nostra facoltà ha un significato importante. In molti Paesi del mondo la scienza delle donne è rimasta limitata al livello accademico e non ha potuto svolgere un ruolo sufficiente nella trasformazione della società. Nella Federazione Democratica Siria del Nord ci sono molte possibilità e una base ampia per portare avanti cambiamenti sociali con la prospettiva della liberazione delle donne. Ci rivolgiamo a tutte le accademiche che hanno un interesse nella trasformazione sociale: da un lato ci sono molte possibilità di sostenerci nei nostri sforzi – idealmente o materialmente – dall’altro possono prendere contatti con noi per portare le dinamiche di questa rivoluzione delle donne che è iniziata in Medio Oriente nei propri Paesi …«
Questo appello non deve restare inascoltato, perché in effetti le donne in tutto il mondo esprimono il bisogno di nuove prospettive nella lotta contro il sessismo e lo sfruttamento. È ora che le discussioni sulla Jineolojî che sono iniziate in diversi Paesi vengano trasformate in ogni luogo da svolta teorica in pratica e strutture alternative permanenti per la liberazione della donna e della società.
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Questo contributo è stato pubblicato per la prima volta sulla pagina Internet jineoloji.org. Con il titolo: »Jineolojî – Sviluppare una scienza intorno alle donne sarà il primo passo in direzione di una vera sociologia« lì vengono pubblicati articoli in otto diverse lingue. Lì è visibile anche il programma del corso di studi biennale alla facoltà di Jineolojî dell’università del Rojava: http://jineoloji.org/de/2017/10/02/programm-des-2jaehrigen-studiengangs-an-der-jineoloji-fakultaet-der-universitaet-rojava/
Andrea Benario
Kurdistan Report 194 | novembre/dicembre 2017