Kurdistan

Gli avvocati di Öcalan presentano al CPT un rapporto sull’isolamento

Gli avvocati di Öcalan hanno preparato un rapporto sull’isolamento e ho hanno presentato al CPT. Il rapporto evidenzia che nessuna informazione esce dall’isola di Imrali da 417 giorni.Gli avvocati dello Studio Legale Asrin hanno presentato la documentazione preparata sull’isolamento di al Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e delle Pene o Trattamenti Inumani o Degradanti (CPT).

Lo Studio legale Asrin ha preparato un rapporto sugli appelli fatti dal 12 luglio al 1 novembre per il Leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, Ömer Hayri Konar, Hamili Yıldırım e Veysi Aktaş e i rifiuti che hanno ricevuto. Gli avvocati hanno sottoposto questo rapporto al CPT e hanno dichiarato che a Imrali vengono violati diritti fondamentali.

La tortura è diventata permanente

Il rapporto afferma che la ragione per il silenzio che dura da 14 mesi a Imrali c’è il verdetto n. 1 della Corte Penale di Bursa. Il rapporto sottolinea che la lunghezza dei divieti e delle pratiche illegali hanno raggiunto un punto nel quale gli effetti fisici e mentali non possono essere ignorati e aggiunge: “L’età del cliente e le sue condizioni di salute sono fattori che aggravano le condizioni e le rendono insopportabili. Anche se c’è la responsabilità di attuare un regime che tiene conto dell’età e delle condizioni di salute dei clienti e di altre circostanze particolari, avviene esattamente l’opposto: Condizioni avverse hanno trasformato la tortura sistematica in una condizione permanente.”

Un ambiente sano è obbligatorio

Il rapporto evidenzia che un numero significativo di storie negative sono circolate rispetto alla vita di Öcalan e dice: “Gli appelli dei familiari e di noi avvocati, che già non avevano il permesso di visita e dunque eravamo preoccupati, sono stati rigettati anche dopo che sono venute fuori queste storie, come tutti gli altri appelli. Noi crediamo che notizie indicative come queste, che vengono date per via delle condizioni di isolamento assoluto, non siano indipendenti dagli eventi nel Paese e nel Medio Oriente. In questo senso è tassativo che Öcalan venga tenuto in un ambiente più sano di quello del carcere di Imrali.”

Latteggiamento nei confronti di Ocalan è l’epicentro della questione

Il rapporto sottolinea che le raccomandazioni del CPT sono state pesantemente violate per anni e prosegue: “Nonostante tutti questi sviluppi, è impossibile dire che la pratica messa in atto è una pratica efficace contro la tortura. È incomprensibile da un punto di vista legale che il carcere di Imrali sia stato escluso dalla visita del comitato in Turchia nel 2017 che intendeva ‘creare un’immagine’ della democrazia e dei diritti umani in Turchia. Perché qualsiasi immagine della Turchia rispetto ai diritti umani e in particolare al divieto di tortura è impossibile e incomprensibile se non viene messo al centro il carcere di Imrali e l’atteggiamento nei confronti Öcalan.”

Reazioni contro la Corte Costituzionale

Il rapporto evidenzia inoltre che anche altri clienti non hanno avuto il permesso di avere visite da avvocati e familiari da quando sono stati trasferiti nel carcere sull’isola. Viene citato nel rapporto anche il verdetto n. 1 emesso dalla Corte Penale di Bursa che viene usato come una scusa per recidere tutti i legami di Öcalan con l’esterno e si afferma che anche con l’appello alla Corte Costituzionale non ci sono stati avanzamenti. “Va detto che l’influenza della CC sulle violazioni dei diritti umani costituisce una supervisione debole in Turchia,” dice il rapporto e prosegue dicendo che gli avvocati non hanno alcuna informazione su cosa sia successo alle lettere inviate in varie date a Öcalan e agli altri tre prigionieri e alle lettere che gli sono state inviate dai loro clienti.

Non gli viene consegnata la cartella clinica

Il rapporto afferma che dopo il tentativo di golpe del 15 luglio, gli avvocati hanno chiesto la cartella clinica di Öcalan nel carcere di Imrali per verificare che il diritto alla salute di Öcalan sia rispettato nei termini di legge: “Ma dal 1999 le cartelle cliniche di Öcalan non sono state consegnate agli avvocati per via della ‘privacy’, nonostante non venga curato in un ospedale indipendente e pienamente equipaggiato dal 1999.”

Il rapporto sottolinea anche che le richieste degli avvocati di appuntamenti con il Ministero della Giustizia del 12 aprile 2017 e del 16 ottobre 2017 sono rimaste senza risposta.

Al CPT: Dovete fare ogni appello possibile

Il rapporto comprende quanto segue:

“Nel sistema di isolamento di Imrali che calpesta i più fondamentali principi di legge, nessun prigioniero gode di alcuna sicurezza. Gli eventi recenti ne sono degli esempi e sono causa per noi come familiari e avvocati ulteriori preoccupazioni. Nessuna regola o contratto impone che i clienti vengano tenuti in queste condizioni. Non è possibile che il vostro stimato comitato accetti un regime arbitrario di questo genere. Gli individui sono protetti dalla tortura da meccanismi importanti come la Convenzione Europea per la Prevenzione della Tortura e delle Pene o Trattamenti Inumani o Degradanti. La tortura in determinate circostanze è anche considerata crimine contro l’umanità. Il rischio di simili pratiche con implicazioni così gravi che viene implementata e continua a esserlo nei confronti dei clienti nell’isola carcere di Imrali deve essere eliminato. Non è stato possibile ricevere un solo pezzo di carta dall’isola di Imrali, né direttamente né indirettamente da 417. Non abbiamo la minima idea delle attuali condizioni dei clienti. Chiediamo al vostro comitato di prendere tutte le iniziative necessarie se dovessero emergere risultati impossibili da compensare per i clienti.”

 

ANF

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