Noam Chiomsky ha inviato un messaggio di solidarietà con gli accademici che si trovano sotto processo per aver firmato una petizione che faceva appello per porre fine alla violenza e alla ripresa dei negoziati di pace in Turchia. Il processo contro 148 Accademici per la Pace comincerà domani. Il linguista americano, sociologo e attivista dei diritti umani Noam Chomsky ha inviato un messaggio di solidarietà con gli accademici che si trovano sotto processo dopo essere diventati un bersaglio del governo AKP/MHP di Turchia per aver firmato una petizione che chiedeva di porrefine alla violenza e alla ripresa dei negoziati di pace in Turchia.
Intitolata ” Non vogliaomo essere parte di questo crimine” la petizione sollecitava Ankara ad ” abbandonare il deliberato massacro e la deportazione dei curdi e degli altri popoli nella regione”. 1.129 accademici di 89 universita in Turchia ed oltre 355 accademici e ricercatori all’estero avevano firmato la petizione.
L’atto di accusa incolpa gli accademici di “propaganda terrorista”, di “incitare la gente al’odio, alla violenza e di infrangere la legge” e di insulto alle istituzioni turche e la Repubblica di Turchia.” Se condannati dovranno scontare tra uno e cinque anni di carcere.
Il messaggio di solidarietà di Noam Chomsky per gli Accademici per la Pace è come segue:
“Il caso penale contro i firmatari della petizione degli Accedemici per la Pace è un aborto spontaneo della giustizia, che gli amici del popolo turco possono vedere solo con sgomento. La formulazione dell’atto di accusa, in tutto rende chiaro che il caso è un assalto contro i diritti fondamentali della libera espressione che dovrebbe essere salvaguardato con zelo. Per fare un solo esempio, i firmatari sono accusati di “chiedere al governo di rimuovere il coprifuoco, di punire coloro i quali sono responsabili delle violazioni dei diritti umani, e di risarcire quesi cittadini che hanno subito danni materiali e psicologici.”
Questi sono appelli interamente ragionevoli, norme abbastanza standard nelle società libere, e molto naturali e lodevoli dei cittadini preoccupati. Quelli che sentono che la petizione travisi i fatti hanno l’ampia opportunità di rispondere in modo civile. Non c’è nulla nella petizione che sostiene minimamante il terrorismo.ll tentativo di incriminare un appello di principio per la pace e la giustizia a sostegno del terrorismo non dovrebbe essere tollerato in una società che apprezzi la libertà e i diritti umani fondamentali “.
ANF