La Corte Europea dei Diritti umani si è espressa sul caso degli studenti universitari che sono stati sottoposti a indagini disciplinari per aver chiesto lezioni in curdo facoltative e ha stabilito che le sanzioni contro gli studenti costituiscono una violazione del diritto all’educazione.
La Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito ieri (12 dicembre) sul ricorso di sette studenti universitari che avevano richiesto di avere lezioni in curdo facoltative. La Corte ha stabilito che le indagini disciplinari sugli studenti, la loro sospensione o espulsione dall’università dopo aver sottoposto una richiesta all’aministrazione universitaria per avere lezioni facoltative in curdo costituisce la violazione del diritto all’educazione.
La Turchia è stata condannata dalla Corte per la violazione del diritto all’educazione ai sensi dell’articolo 2(1) della Convenzione Europea dei Diritti Umani e dovrà ricompensare ogni studente per danni morali per 1.500 euro.
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Gli studenti all’università di Istanbul si sono rivolti alla presidenza dell’universltà per aprire lezioni facoltative in curdo. L’Amministrazione dell’università non av eaccolto la richiesta dfegli studenti e ha avviato un’indagine disciplinare nei confronti degli studenti .Mehmet Halit Çölgeçen di Hakkari, Mürsel Bek di Bingöl, Münür Ay di Diyarbakır, Ruken Buket Işık di Muş e Übeyt Salim, Yavuz Uçak, Mustafa Çalışkan, Ali Turğay di İstanbul erano stati oggetto di provvedimenti disciplinari.
1.500 euro. Prima la commissione disciplinare aveva deciso di espellere 32 studenti dall’università, di sospendere due studenti per due semestri e di sospenderne altri sette per un semestre dopo aver fatto richiesta alla presidenza dell’università di aprire lezioni facoltative in curdo. Dopo che gli studenti hanno ricordo al tribunale amministrativo e hanno sfidato le sanzioni, la corte aveva ordinato la sospensione dell’esecuzione. A seguito dell’ordine della corte, agli studenti è stato permesso di continuare i corsi e di sostenere gli esami.