Il co-leader del partito filo curdo di Turchia Selahattin Demirtas ha commemorato le 34 vittime del massacro commesso sei anni fa da arerei da guerra turchi nella provincia di Sirnak al confine con la Regione del Kurdistan.In una lettera rilasciata dal Partito Democratico dei Popoli (HDP) Demirtas ha affermato che il solo crimine delle vittime, 17 delle quali erano adolescenti, era quello di fare commercio tra due parti della loro terra natia divisa dal confine turco-iracheno.
Nella tarda ora del 28 dicembre 2011, l’aeronautica turca aveva bombardato un gruppo di 40 persone, tutti civili, che stavano commerciando beni compresi gasolio e sigarette con i muli dalla Regione del Kurdistan verso i loro villaggi di Roboski e Bechun sul versante settentrionale del confine, attraversando un terreno montagnoso e innevato.
Il messaggio di Demirtas è stato letto a un pubblico, tra cui i parenti delle vittime, durante una commemorazione HDP a Istanbul per il sesto anniversario del massacro.
“Ho guardato i corpi dei bambini uccisi, avvolti in coperte e odoranti di olio per motori nei corridoi e nelle stanze dell’ospedale.In una delle stanze, rimasi solo con loro per diversi minuti. Ho potuto quasi sentire i bambini parlare a me “, ha detto Demirtas, ricordando la sua visita al distretto di Sirnak Uludere la mattina del giorno successivo all’attacco aereo.
“Ci hanno uccisi, hanno detto a me. E tu sei in ritardo. Noi siamo poveri. Ed il nostro solo crimine è stato quello di cercare di guadagnarci da vivere attraversando il confine che divide la nostra terra natia.Il nostro paese è distrutto, e così lo siamo noi” afferma la lettera del leadr di HDP.
Il governo di Ankara ha mantenuto la propria linea sui funzionari dell’esercito che hanno dato l’ordine di colpire scambiano i contrabbandieri civili con i combattenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).Demirtas ha affermato che ha poi promesso di portare i responsabili di fronte alla giustizia, aggiungendo la ragione per cui è stato in prigione per 13 mesi, è stata il suo impegno per tale promessa non inchinandosi davanti all’amministrazione dl presidente Recep Tayyip Erdogan.
Erdogan allora Primo ministro, ed il suo governo non si sono mai scusati con le famiglie delle vittime di Roboski, o hanno ritenuto funzionari militari o civili responsabili del massacro. Tutte le indagini giudiziarie e parlamentari sull’accaduto hanno finora fallito nel portare avanti l’accusa e la condanna di chiunque fosse responsabile.
Nel frattempo, mercoledì il governatore di Sirnak, nominato da Ankara, ha vietato le commemorazioni pubbliche programmate nel villaggio di Roboski nel sesto anniversario delle uccisioni, citando lo stato di emergenza del paese. I parenti delle vittime sono stati avvertiti che quest’anno solo una persona di ogni famiglia poteva visitare il cimitero del villaggio dove erano sepolti i loro cari, mentre i bambini che studiavano alla scuola elementare locale sono stati informati che giovedì non potevano perdere nessuna lezione.
Tuttavia, su pressione dell’opinione pubblica il governatore ha ritirato il divieto, ha affermato Veli Encu su Twitter, un attivista di Roboski e parente di diverse vittime della stessa famiglia. I rappresentanti dell’HDP, del principale partito di dell’opposizione (CHP), le organizzazioni per i diritti umani e le ONG hanno annunciato la loro partecipazione al memoriale di giovedì a Roboski, nonostante l’intensificarsi della militarizzazione nell’area.
K24