Nella prima settimana dell’anno, i tribunali turchi hanno continuato a comminare lunghe pene detentive per i deputati curdi catturati nella repressione governativa con le accuse di “separatismo e terrorismo”. Un tribunale turco nella città curda di Diyarbakir ha condannato il deputato del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Idris Baluken a 16 anni e otto mesi di detenzione, in un processo dove era stato accusato di ” disgregare l’unità nazionale e l’integtità territoriale del paese” e di “appartenenza a organizzazione terroristica”.
La pubblica accusa aveva chiesto fono a 47 anni di carcere per Baluken che rappresenta Diyarbakir al parlamento turco come membro del secondo maggiore blocco di opposizione nel paese.
“Questa sentenza riflette la rabbia contro la democrazia e la lotta per la libertà. La giustizia viene utilizzata come un bastone” ha affermato dopo la sentenza della corte la Co-presidente di HDP Serpil Kemalbay.
La polizia lo aveva arrestato per la prima volta insieme al co-presidente di HDP Selahattin Demirtas e a una dozzina di altri parlamentari nel novembre 2016, quando aveva organizzato irruzioni nelle loro case in diverse province a mezzanotte. È stato rilasciato a gennaio dello scorso anno, solo per essere nuovamente arrestato il mese successivo.
Poco dopo l’annuncio della condanna di Baluken, un altro tribunale nella provincia turca di Kocaeli ha condannato la Co-presidente del filocurdo Partito Democratico delle Regioni (DBP), Sebahat Tuncel a due anni e tre mesi di carcere. il DBP è un partito gemello dell’HDP, attivo prevalentemente in circa 25 province a maggioranza curda, dove poco prima della repressione nel tardo 2016, amministrava oltre 100 municipalità che sono state confiscate dal ministaro degli interni.
Sebahat Tuncel, detenuta da ottobre 2016, è stata accusata di aver violato “la legge sulle manifestazioni e le proteste” per la sua partecipazione al capodanno curdo (Newroz) nel marzo del 2010.
Karzan Sulaivany