Un tribunale turco nella città di Diyarbakir ha confermato una condanna precedentemente annullata per il deputato del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Abdullah Zeydan, condannadolo a 8 anni, un mese e 15 giorni di carcere.
Le autorità lo hanno già posto in detenzione a partire dalla fine del 2016 in un carcere di massima sicurezza nella città nord occidentale di Edirne insieme al Co-presidente di HDP Selahattin Demirtas. Il deputato di HDP Zaydan di Hakkari è stato citato a giudizio per la seconda volta dopo che un tribunale penale nella città di Gaziantep aveva ribaltato la stessa sentenza tre mesi fa.
La pubblica accusa lo aveva accusato di ” sostenere un’organizzazione terrorista e di diffonderne la propaganda”. “Questo è stato solo un altro atto della stessa commedia. Lo stesso tribunale ha emesso la stessa sentenza annullata da un tribunale superiore.” Perché abbiamo bisogno di tribunali superiori? “Un collega, Ahmet Yildirim, lo ha detto ai giornalisti fuori dal tribunale”.
” La decisione era già chiara prima del processo. Non c’era bisogno per gli avvocati di fare una difesa” ha affermato, aggungendo che l’ordine proveniva dagli “uffici più alti”. Yildirim ha anche riferitoche il giudice ha detto a uno degli avvocati di Zeydan che lo stava “irritando”. Il giudice ha poi presentato una denuncia penale contro l’avvocato. Yildirim ha affermato che il giudice stava minacciando la difesa e ha violato il diritto universale a un processo equo.
La polizia aveva arrestato Zeydan insieme ad altri 12 deputati di HDP, compreso il Co-presidenti del Partito Salahattin Demirtas e Figen Yuksedag durante perquisizioni nelle abitazioni di varie città nel novembre 2016, quando l’amministrazione del presidente Recepp Tayyip aveva lanciato una massiccia repressione sul movimento politico curdo.
Secondo HDP le autorità carcerarie avevano tenuto Zeydan e Demirtas in celle solitarie per circa un mese.
Un accusa separata aveva chiesto 20 anni di carcere per il deputato che si era unito a diversi incontri, manifestazioni e funerali di combattenti caduti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan(PKK) nel 2015 e nel 2016.
Una delle accuse mosse contro di lui è stata la sua partecipazione a un funerale dell’agosto 2015 di un combattente delle Unità di Protezione del Popolo (YPG), appoggiate dagli Stati Uniti, morto in battaglia contro lo Stato islamico in Siria.
Karzan Sulaivany