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HDP: Fermare l’invasione turca di Afrin in Siria settentrionale

Appello urgente da parte del nostro comitato esecutivo centrale alle istituzioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, il Parlamento europeo, la Commissione europea; i partiti politici del mondo; e le ambasciate per fermare l’invasione di Afrin da parte della Turchia:

Il Partito Democratico Popoli (HDP) condanna l’invasione turca della regione di Afrin in Siria settentrionale in collaborazione con la milizia siriana, per lo più salafita / jihadista, e invita la comunità internazionale ad adottare provvedimenti immediati per fermarla.

Questa invasione sta diffondendo la distruzione della guerra in Siria ad Afrin, che è rimasta fino a recentemente una zona relativamente sicura. Nonostante il grave blocco-siriano-turco-jihadista, Afrin è stata un santuario sicuro per centinaia di migliaia di sfollati interni provenienti da altre zone del paese devastate dalla guerra. Questo intervento militare, in modo particolare gli attacchi aerei che prendono di mira le zone residenziali, ha portato devastazione e miseria in questa regione di relativa pace. Almeno 86 civili, compresi donne e bambini, sono stati uccisi a causa degli attacchi aerei e dei bombardamenti di villaggi e città.

L’esercito turco sta effettuando questi attacchi insieme a diversi gruppi jihadisti, che stanno distruggendo la pace e la sicurezza ad Afrin, danno un fresco respiro a ISIS e organizzazioni simili e mina il già fragile processo politico verso un accordo in Siria. Video di jihadisti collaboranti che giurano di distruggere Afrin e uccidere tutti i curdi sono dilaganti nei social media. La Turchia ha utilizzato tali jihadisti per un cambio di regime in Siria. Adesso la Turchia sta cercando la cooperazione con il regime siriano per riposizionarli nella guerra che ha dichiarato ai curdi.

Questo attacco prende di mira i curdi come popolo e le loro acquisizioni politiche in Siria. La presunta “minaccia alla sicurezza” è un pretesto per distruggere l’autogoverno pluralista, di genere, ugualitario che è stato implementato ad Afrin ed in Siria settentrionale. Un altro intento apertamente dichiarato di questa invasione è quello di cambiare la composizione demografica di Afrin sfollando i curdi, insediando le milizia del FSA e centinaia di migliaia di cittadini siriani che attualmente vivono in Siria. Questa è una chiara violazione della Convenzione di Ginevra. Questo attacco viola chiaramente il diritto internazionale. La giustificazione del governo turco di questa invasione facendo riferimento all’articolo 51 della Convenzione delle Nazioni Unite e alle risoluzioni numero 1624(2005), 2170(2014) e 2178(2014) dell’Assemblea generale è completamente infondata.

Non c’è stato un solo attacco da Afrin in Turchia. Anche le Nazioni Unite e la comunità internazionale non vedono le forze curde ad Afrin e nella Siria settentrionale come “terroristi”.

Inoltre, la Turchia avrebbe dovuto consultarsi con le autorità competenti delle Nazioni Unite prima di intraprendere tale azione. Cioè, secondo la stessa Convenzione delle Nazioni Unite e le decisioni indicate dal governo turco, questa invasione non è né un caso di “lotta al terrorismo” né di “autodifesa”, è un attacco non provocato dai curdi e alla loro esistenza politica. Ricordiamo anche: i rappresentanti dei curdi siriani, ora denigrati come “terroristi” e attaccati dal governo turco, sono stati ufficialmente invitati in Turchia diverse volte dallo stesso presidente Erdoğan tra il 2013 e il 2015. Il presidente Erdoğan ha lanciato la sua campagna elettorale presidenziale invadendo Afrin.

Attaccare i curdi, egli crede, consoliderebbe il sostegno che sta ricevendo dai suoi alleati nazionalisti. Contemporaneamente utilizza il clima di guerra per favorire la repressione sui curdi e le opposizioni democratiche, che sono già sottoposte ad attacchi incessanti sotto il coprifuoco dal luglio 2016. Il governo sta incoraggiando una propaganda di guerra e punisce le persone a favore della pace. Fino ad ora 200 persone sono state poste in detenzione, principalmente membri e dirigenti di HDP, e molti di loro sono stati incarcerati perché hanno difeso la pace e criticato il militarismo.

Con la presente chiediamo alla comunità internazionale di assumere una posizione di principio e di non rimanere silente su tale attacco dei curdi in Siria, che hanno sacrificato molte vite nella lotta contro l’Isis. È di massima importanza sfidare le argomentazioni che cercano di giustificare questa invasione stabilendo la nuda realtà: la natura illegale ed inaccettabile dell’invasione di Afrin.

Governi democratici, parlamenti nazionali, istituzioni transazionali come le Nazioni Unite, la Nato, il Consiglio D’Europa, le Ong, i media, le comunità d’arte, gli attivisti dei diritti umani, tutti possono e devono giocare un ruolo per fermare questa invasione di terra e i bombardamenti aerei.

 

Comitato esecutivo centrale

Partito Democratico dei Popoli- HDP

 

 

28 gennaio 2018

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