Lunedi 5 Febbraio, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan arriverà a Roma e verrà accolto come qualsiasi capo di stato in visita diplomatica.Sarà ricevuto in mattinata dal Papa in città vaticana e dal governo Gentiloni successivamente.Potrebbe essere il solito siparietto di convenzione diplomatica, a cui nessuno presta attenzione. Se non fosse che sta omettendo un piccolo particolare (la censura delle testate dei nostri giornali negli ultimi giorni ne sono la dimostrazione)…
La Turchia in queste ore e in questi giorni, grazie alla complicità di Europa, USA e Russia, ha attaccato ferocemente il cantone di Efrin nella Siria del Nord. Con la scusa di attaccare “un’ organizzazione terroristica ”, il Pkk, (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), Erdogan stà riaprendo un campo di battaglia in una regione che era stata liberata dall’isis grazie agli eserciti combattenti organizzati dai curdi.
Sono centinaia le vittime civili dei bombardamenti turchi. Efrin per le popolazioni locali ha rappresentato un luogo sicuro, un simbolo di resistenza e di liberazione alle barbarie dell’ Isis, sostenute e foraggiate dal governo turco.
Mentre cadono bombe, muoiono bambini e vengono trucidate compagne, il governo Italiano ospita la Turchia come se tutto questo non stesse accadendo.Il nostro governo accogliendo Erdogan si presta a quel gioco che nella scacchiera del mondo mira a reprimere qualsiasi forma di organizzazione politica e sociale che attua meccanismi anticapitalisti e democratici sfidando la falsa idea dello stato nazione dando potere ai territori e a chi li abita. Scongiurando cosi il pericolo di regimi dittatoriali al servizio della finanza.
Crediamo che non sia ”solo” in gioco la vita delle vittime di questi attacchi, qui si gioca una partita sulla libertá di tutte e tutti.
Lunedì 5 febbraio dalle 18:30 alle ore 21:30 Piazza S. Babila- Milano
Milano non vuole Erdogan, Al fianco della resistenza di Efrin
Comunità curda milanese