Ci sono 50.000 studenti in Afrin dove i continui attacchi hanno portato alla distruzione di 27 edifici scolastici e alla morte di 13 studenti. Gli scontri tra le Forze democratiche siriane (SDF) e le Forze armate turche (TAF) ei loro gruppi alleati dell’FSA si sono intensificati nei distretti del cantone di Jindirese, Shiye, Shera e Rajo a seguito della continua offensiva aerea e terrestre della Turchia. I civili sono i più colpiti da questi attacchi.
Ci sono anche scuole nelle aree residenziali civili colpite dai bombardamenti. Ad Afrin ci sono un totale di 318 scuole e circa 50.000 studenti dai livelli elementari a quelli universitari.
27 scuole colpite ad Afrin, 13 studenti uccisi
Negli attacchi in corso dal 20 gennaio 27 edifici scolastici sono stati colpiti. Ci sono 13 studenti tra le persone che hanno perso la vita negli attacchi degli aerei da guerra.L’amministrazione cantonale ha dovuto sospendere tutte le attività della scuola a causa delle perdite. Il Co-presidente della commissione del Ministero dell’Istruzione di Afrin, Mihemed Reşit, ha annunciato che gli attacchi hanno distrutto in particolare le scuole di Shiye, Rajo e Shera e che stanno cercando di proteggere gli studenti dagli attacchi intensi.
I documenti raccolti saranno sottoposti all’Unicef
Reşit ha dichiarato di essere in contatto con varie istituzioni tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), e che sottoporranno i documenti che hanno raccolto all’Unicef: “Sottoporremo i documenti sulle scuole che sono state colpite e degli studenti che sono stati uccisi. Essi dovrebbero monitorare Afrin da qui, perchè qui i civili vengono uccisi. Bambini e donne vengono massacrate. C’è una guerra contro l’umanità. Dovrebbero sentire la voce di Afrin. Stiamo affrontando un annientamento storico e culturale della vita.”
Insegnanti e studenti rispondono agli attacchi
Reşit ha affermato che si sono mobilitati tutti insieme con la popolaione di Afrin e hanno dichiarato che continueranno in questo modo fino a che gli attacchi cesseranno. Reşit ha dichiarato che studenti e insegnanti del cantone svolgeranno una marcia nei giorni a venire per protestare contro gli attacchi.
ANF