Milizie depredano le case nella Afrin occupata. Le forze curde dichiarano la guerriglia contro gli invasori- La resistenza contro l’occupazione turca a Afrin nel nord della Siria è entrata in una nuova fase. Lo ha dichiarato domenica l’ex Co-Presidente del Partito dell’Unione Democratica (PYD), Salih Muslim, all’agenzia stampa Firat. »D’ora in avanti le YPG e YPJ condurranno una guerra di guerriglia«, così Muslim. In precedenza le Unità di Difesa del Popolo e delle Donne (YPG e YPJ) fino a domenica mattina avevano evacuato una gran parte dei civili dalla città di Afrin. Così questi dovevano essere protetti dai soldati turchi in avanzata e dalle milizie islamiste alleate con Ankara che occupavano il centro della città.
Secondo Muslim la resistenza non è finita. »Sia nel centro di Afrin che nei dintorni ci sono combattenti delle YPG/YPJ«, ha affermato. Alla popolazione è stato promesso che Afrin non verrà mai abbandonata. »E questa promessa viene mantenuta«, ha dichiarato Muslim.
come si può vedere nelle immagini dell’agenzia stampa francese AFP, domenica e lunedì soldati turchi e miliziani hanno saccheggiato abitazioni e supermercati. Anche l’»Osservatorio Siriano per i Diritti Umani« con sede in Gran Bretagna, lunedì ha riferito che »si è iniziato a saccheggiare proprietà e negozi di civili e enti politici e miliari«.
In un’intervista a Firat pubblicata domenica, Duran Kalkan, componente del Consiglio Esecutivo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), ha detto che anche la Germania è corresponsabile della guerra contro i curdi. »La Germania era ed è parte della guerra contro i curdi«, così Kalkan. Berlino segue »da sempre una politica di oppressione e coloniale nei confronti del popolo curdo e del movimento di liberazione curdo «.
A livello internazionale la conquista suscita indignazione. Il Ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn in un’intervista pubblicata lunedì su Spiegel online ha criticato le azioni di Ankara. Queste non avrebbero a che fare con l’autodifesa come è stato invece dichiarato, ma sarebbero »un’ulteriore tragedia in territorio siriano«.
Per il 24 marzo numerosi intellettuali fanno appello per una giornata mondiale di azione per la difesa di Afrin. »I crimini di guerra contro il popolo curdo sono crimini contro l’umanità. La resistenza dei curdi è la resistenza dell’umanità intera«, recita l’appello, che tra gli altri è stato firmato dal professore di etnologia David Graeber residente a Londra e dalla giornalista statunitense Debbie Bookchin. Lunedì inoltre a Ginevra è iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato per la fine degli attacchi turchi, al quale aveva invitato la piattaforma europea di solidarietà con Afrin.
La confederazione delle associazioni curde in Germania Nav-Dem lunedì ha nuovamente chiesto la fine dell’attacco turco. L’invasione sarebbe equivalente a una »pulizia etnica« della regione di Afrin. Nav-Dem lamenta soprattutto l’inerzia della »comunità internazionale« e che quindi »soprattutto gli USA, la Russia, l’UE e l’ONU« sarebbero corresponsabili per i crimini a Afrin.
di Kevin Hoffmann
https://www.jungewelt.de/artikel/329322.t%C3%BCrkei-l%C3%A4sst-pl%C3%BCndern.html