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Siria

Afrin sotto occupazione

La Turchia prende misure per il cambiamento demografico della regione. L’avanzata in Siria continua- »Colpo alle YPG. La regione curda nel nord della Siria ora è stata completamente occupata dall’esercito turco«, ha celebrato pochi giorni fa la Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) l’occupazione degli ultimi villaggi rimasti ancora sotto il contro delle Unità di Difesa del Popolo curde YPG da parte dell’alleato della NATO. Gli abitanti potrebbero »tirare un sospiro di sollievo«.

In realtà la popolazione di Afrin ora si trova esposta a una politica di turchizzazione e islamizzazione. Video da un’aula scolastica ornata di bandiere turche a Afrin, mostrano bambini che devono scandire versetti del Corano e slogan filo-turchi. L’organizzazione di sostegno degli ezidi ha fatto sapere che milizie islamiste costringono appartenenti alla minoranza religiosa a imparare testi islamici e ezide a indossare il velo.

Nella turca Gaziantep, sotto la supervisione dei servizi segreti turchi è stato formato un »Consiglio Cittadino di Afrin«. A questo consiglio di occupazione sotto la guida del curdo Hasan Sindi, secondo informazioni dell’agenzia stampa Firat partecipano collaborazionisti dell’area del Consiglio Nazionale Curdo per la Siria (ENKS), vicino al clan Barzani nell’Iraq del nord. [NdT secondo un comunicato delle YPG pubblicato la sera del 29.3. sempre da Firat, nel frattempo il “Consiglio Afrin” sarebbe stato sciolto per conflitti tra le varie forze partecipanti]. Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel fine settimana ha inoltre annunciato nomina di un governatore per Afrin.

Secondo quanto riferito dal quotidiano Hürriyet, circa 350.000 profughi siriani attualmente residenti in Turchia verranno ricollocati a Afrin. La co-Presidente della Federazione Democratica Siria del Nord, Foza Yusuf, parlando con Firat martedì ammoniva rispetto a una »crociata etnica di annientamento« per la »modifica della struttura demografica«. Così jihadisti che si sono ritirati dalla Ghouta est contesa, sarebbero stati portati a Afrin.

Secondo quanto riferito dall’organizzazione per gli aiuti Mezza Luna Rossa Curda, sono in fuga circa un terzo dei 900.000 abitanti stimati nella regione. Una gran parte avrebbe trovato rifugio nella regione di Shahba tra la città di Tell Rifat e Aleppo. Nelle tendopoli in ambiente desertico mancano acqua pulita e cure mediche.

Inoltre Tell Rifat è il prossimo obiettivo degli invasori turchi. Media turchi già martedì comunicavano la presa della città nell’ambito di un accordo con la Russia. Un portavoce delle YPG ha tuttavia smentito che truppe turche sarebbero penetrate in città. Ma i militari russi hanno sgomberato la loro postazione nell’aeroporto nei pressi di Tell Rifat e con questo secondo il parere delle YPG, avrebbero dato il via libera per un’ulteriore avanzata turca. È possibile che la Russia progetti di evacuare gli jihadisti rimasti ancora a Ghouta est nelle regioni occupate in Siria del nord con l’aiuto della Turchia.

Martedì a Aleppo si è svolta una manifestazione contro l’invasione turca di Afrin, ma anche contro la persistente intromissione degli USA in Siria. In precedenza il governo siriano aveva protestato contro l’avanzata turca, della quale la scorsa settimana sono caduti in preda anche diversi villaggi controllati dalle milizie del regime.

Con l’obiettivo di »difendere gli interessi del popolo siriano e l’integrità territoriale del suolo siriano«, martedì in uno stadio di Raqqa è stato fondato un »Partito del Futuro della Siria«. Al congresso con il motto »Per una Siria centrale, multicolore, democratica«, hanno partecipato circa 800 politici curdi, assiri e arabi di circa 100 diversi partiti e organizzazioni, così come capitribù arabi e rappresentanti dell’amministrazione autonoma della Siria del nord. »Progetti separatisti« sono rifiutati in modo esplicito dal nuovo partito.

 

di Nick Brauns

 

https://www.jungewelt.de/artikel/329928.afrin-unter-besatzung.html

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