HDP ha rilasciato una dichiarazione riguardante la detenzione di 39 persone durante un operazione condotta sabato sera nella sede del distretto di Güngören a Istanbul. Il vice-copresidente Başaran ha affermato: “È un reato costituzionale. È un aggiustamento del processo elettorale con la mano della magistratura a favore del governo “.La polizia sabato sera (28 aprile) ha condotto un’incursione nell’ufficio della sede del Partito Democratico dei Popoli (HDP) di Güngören nel corso di un incontro e ha arrestato 39 persone, tra cui la Co-presidente provinciale di Istanbul Cengiz Çiçek.
Parlando delel detenzioni a nome di HDP, la vice-copresidente del partito Ayşe Acar Başaran ha dichiarato “Dirigenti provinciali e distrettuali di Istanbul ed il personale del nostro partito, i quali stavano svolgendo un incontro a riguardo delle prossime elezioni, sono stati posti in detenzione attraverso un ordine del Procuratore capo di Istanbul in servizio.”
ll periodo di detenzione è di sette giorni
La vice-copresidente anche aggiunto: “Mentre 29 dei nostri 39 amici detenuti sono stati rilasciati, il periodo di detenzione di altri nostri 10 amici è stato definito in sette giorni”.
“I nostri dirigenti e membri provinciali e distrettuali, che stanno continuando le loro attività politiche nonostante le pressioni, gli attacchi e l’illegalità del governo, vengono ostacolati da detenzioni e arresti. Condanniamo e protestiamo che alla nostre organizzazioni provinciali e distrettuali venga impedito di svolgere la campagna elettorale. Quello che è stato fatto è un reato costituzionale.È un aggiustamento del processo elettorale in favore del governo par mano della magistratura.”
Il governo non può raggiungere il suo obiettivo con queste sporche mosse. L’atteggiamento della magistratura è un indicatore del fatto che l’obbiettivo non è un processo elettorale equo.
“Chiediamo che i nostri amici in detenzione vengano rilasciati immediatamente e che si ponga fine all’ondata di arresti. Con queste pressioni non potete nè la nostra campagna elettorale, nè che il vostro governo giunga alla fine…”.
ANF