La turchizzazione di Afrin viene attuata con metodi violenti che non risparmia i bambini che hanno già assistito alla brutalità dell’invasione. Lo Stato turco occupante e i suoi mercenari alleati calpestando i diritti delle persone stanno mostrando ancora una volta il vero scopo dell’occupazione di Afrin è quello di proseguire nell’annientamento dei curdi. E questo comporta l’oppressione di altre comunità cioè arabi, turcomanni, ceceni e armeni. L’amministrazione del cantone di Cezire ha rilasciato un dossier dettagliato che elenca le varie modalità in cui viene perseguita la turchizzazione di Afrin. Il razzismo, il nazionalismo e lo stato religioso e dottrinale che le forze fasciste cercano di stabilire per sostituire l’amministrazione autonoma, progressista e inclusiva istituita nel Rojava, negano l’identità e la storia delle popolazioni originarie della regione mentre minacciano di annientare la loro esistenza e di eliminare la loro cultura.
L’amministrazione autonoma di Cezira ricorda che l’occupazione della città di Afrin da parte dell’esercito turco e dei suoi alleati mercenari ed il conseguente tentativo di turchizzare e di annettere la regione alla Turchia,ricorda i precedenti tentativi in altre zone, come Jarablus e Al-Bab. Alo stesso modo appare chiaro che la politica di turchizzazione perseguita ad Afrin è stata precedentemente pianificata dallo Stato turco. Il governo turco ora sta cercando di cambiare la demografia del cantone di Afrin, e di sostituirle con nazionalità turche e turchizzate.
Ragazzini costretti a sventolare la bandiera turca
Le forze di occupazione turca e i mercenari hanno costretto gli allievi delle scuole a sventolare la bandiera turca. Alcuni siti hanno pubblicato mercenari che chiedono ai bambini di ringraziare il presidente Erdogan. Naturalmente la scelta delle scuole non è casuale ed è parte della propaganda delle forze di occupazione: l’educazione ad Afrin si è fermata per circa due mesi durante il periodo dell’attacco turco. Le scuole sono state bombardate e in effetti alcune sono state trasformate in prigioni e centri di detenzione.
La Turchia, afferma l’Amministrazione del cantone di Cezire, sta controllando il destino ed il futuro delle nuove generazioni. Le forze di occupazione turche e gli alleati mercenari prendono hanno approfittato del vuoto che hanno provocato nella città di Afrin e hanno colto l’opportunità di tentare a cambiare la sua demografia. Essi hanno portato le famiglie dei mercenari e le hanno insediate nelle case della popolazione di Afrin, mentre la popolazione stava fuggendo. Le famiglie delle milizie terroriste sono state sistemate nei villaggi di Akbes e Mosacow su richiesta dell’esercito turco, afferma il rapporto. L’amministrazione autonoma ha sottolineato anche che nel silenzio internazionale, i civili che sono rimasti ad Afrin stanno soffrendo le peggiori pratiche fasciste portate avanti dallo Stato turco occupante e dai suoi alleati ( Esercito libero, Al-Nusra e Daesh).
I villaggi svuotati
Le forze di occupazione turca ed i suoi alleati hanno svuotato un villaggio nel distretto di Shara il 21 aprile 2018. Gli abitanti del villaggio sono stati portati nel villaggio di Jaman. L’esercito turco ed i mercenari stanno impedendo a decine di famiglie di entrare nel villaggio. Siti che sostengono i mercenari confermano che 1.148 mercenari accompagnati dalle loro famiglie sono arrivati nel cantone di Afrin, dopo aver lasciato Qalamoun orientale, nei prsssi della capitale siriana di Damasco.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un secondo gruppo di sfollati provenienti dalle città di Jeroud, al-Atna, Al Nasiriyah e al Rebeiba si è diretto verso la siria settentrionale. Il gruppo comprende più di 30 autobus che trasportano almeno 1.200 mercenari provenienti da Hay,at Tahir Al Sham e Ahrar al-islamiya.
Dall’invasione di Afrin il 18 marzo, centinaia di famiglie dei mercenari sono state sistemate nella case della gente di Afrin. L’amministrazione del cantone autonomo di Cezira e un numero di associazioni locali hanno chiesto alla comunità internazionale di intervenire rapidamente per fermare l’occupazione in corso di Afrin.
ANF
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