Il candidato presidenziale dell’HDP sta conducendo la sua campagna dal carcere con mezzi molto limitati. In una intervista a Bianet Selahattin Demirtaş ha dichiarato che viene tenuto ostaggio a causa delle sue idee e della sua posizione politica e che lui è un rivoluzionario. Il candidato presidenziale Demirtaş, che non può partecipare ad attività elettorali come incontri e manifestazioni perchè si trova in carcere, sottolinea che il presidente Erdoğan sta utilizzando tutti i mezzi disponibili nella sua campagna: “La mia campagna è gestita da una cella del carcere, non può mai raggiungere il livello della campagna di Erdoğan. Demirtaşha aggiunto: “Questa situazione è una grave violazione dei diritti dei nostri elettori se non viene fatto alcun tentativo per normalizzarla”. Sono certamente il candidato nella posizione più svantaggiata, ha affermato.
Gli altri candidati non hanno una visione del futuro
Nonostante le sue limitate possibilità Demirtaş ha affermato che ha seguito da vicino i discorsi di tutti i candidati presidenziali. Commentando questi discorsi ha messo in evidenza alcune carenze: ” Nessun candidato , afferma, è in grado di presentare una visione del futuro centrata sulle libertà. Nessuno di loro ha questa capacità o mentalità. Questo discorso appartiene al candidato presidenziale di HDP che non è stato ancora in grado di incontrare i propri elettori.
Che cosa succede se vince HDP?
Demirtaş ha dichiarato che il primo passo se vince le elezioni sarò quella di invitare tutti i presidenti dei partiti politici ad incontrarsi attorno ad un tavolo e di cercare il consenso attorno ad un programma congiunto e ad un piano d’azione per un periodo di transizione alla democrazia”.
Non sono una vittima ma un rivoluzionario
Rispondendo ad Ahmet Hakan *, che aveva affermato che” presenta egli stesso come una vittima in carcere ed egli sicuramente trasformerà il suo vittimismo in un voto” Demirtaş dice: “Qui io non sono una vittima. Come rappresentante di una lotta di liberazione io sono un rivoluzionario che è stato preso in ostaggio a causa delle mie idee e della situazione politica. Non è stata una mia scelta andare in prigione- ha aggiunto- io mantengo la mia posizione da quando sono stato gettato qui dentro. La società non considera ogni prigioniero come una vittima. Io non sono una vittima e ho mantenuto una posizione ferma. Ed in ogni caso non consiglierei a nessuno di arrabbiarsi per la dichiarazione di Ahmet Hakan e di finire in prigione”.
Ahmet Hakan* Giornalista turco