Turchia

La Turchia bombarda gli yazidi

Omicidio mirato di un illustre politico curdo nel nord dell’Iraq – In un attacco aereo turco contro il distretto di Sinjar (curdo: Shengal) nel nord dell’Iraq mercoledì è stato assassinato un illustre politico della locale comunità ezida. Aerei da combattimento nella valle di Shilo hanno colpito un convoglio di veicoli di ritorno da una cerimonia commemorativa nel villaggio di Kojo. Lì quattro anni fa »Stato Islamico« (IS) aveva commesso un massacro di centinaia di uomini ezidi e sequestrato circa mille donne e bambini.

Come ha riferito lo stato maggiore turco, si sarebbe trattato di un’operazione eseguita dai servizi segreti turchi nella quale è stato ucciso il responsabile del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) per Sinjar, Zeki Shingali (Ismail Özden). In questo attacco sono stati uccisi anche diversi appartenenti delle unità di difesa YBS. Il comandante in capo di questa milizia, Mazlum Sengal, è rimasto ferito.

Il »Consiglio di Coordinamento della Società Ezida« giovedì ha confermato la morte del suo associato. Il 66enne »Mam« (zio) Zeki nato in Turchia, da 35 faceva parte del PKK vietato. Dopo la liberazione della regione di Sinjar da IS si era impegnato nella costruzione delle locali strutture di autogoverno. Ankara aveva messo il politico sulla sua lista dei »terroristi« più ricercati.

L’attacco aereo è seguito a un incontro tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Haidar Al-Abadi e il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan martedì a Ankara. La federazione »Unione delle Comunità del Kurdistan« (KCK) giovedì ha accusato oltre al governo di Bagdad, anche il Partito Democratico del Kurdistan (KDP) al governo nel nord dell’Iraq, nonché gli USA, che hanno il controllo dello spazio aereo sul posto, di essere corresponsabili della morte di Shingali.
Il KDP reclama per sé Sinjar che si trova all’esterno della regione autonoma. Ma i suoi peshmerga dopo l’ingresso di IS nell’agosto del 2014 si erano ritirati senza combattere. All’epoca i guerriglieri del PKK avevano aiutato a fuggire decine di migliaia di ezidi e successivamente aiutato nell’addestramento delle YBS ora inserite nelle forze di sicurezza irachene. Nel marzo 2018 la guerriglia si era ritirata da Sinjar per non esporre gli ezidi attraverso la sua presenza al pericolo di un attacco turco.

di Nick Brauns

https://www.jungewelt.de/artikel/338032.irak-t%C3%BCrkei-bombardiert-jesiden.html

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