Nella Giornata Mondiale per Kobane di quest’anno, rivendicare l’eredità della resistenza di Kobane significa opporsi all’occupazione di Afrin e aumentare le richieste di libertà per Abdullah Öcalan!
Gli attacchi del cosidetto Stato Islamico contro popoli, culture e umanità radicati in Medio Oriente, sono avvenuti davanti agli occhi delle potenze globali e degli Stati regionali. Inoltre, costringendo tutte e tutti noi a diventare spettatori e testimoni di queste atrocità del nostro tempo estremamente brutali, violenza, paura e disperazione sono state introdotte a forza nelle nostre vite.
Attaverso la resistenza delle donne e degli uomini della città di Kobane, senza nome, non risconosciuta e assediata, che ha messo in primo piano la speranza contro la disperazione, la resistenza contro la paura, la luce contro l’oscurità, diversità contro uniformità, a questo triste destino è stata messa fine, ovviamente con immensi sacrifici. Come nella persona di Arîn Mîrkan, è stato possibile scrivere questa nuova storia attraverso grandi sacrifici, coraggio, fede, e un profondo amore che difende la vita contro la morte.
Questa giusta resistenza non appartiene solo a Kobane, ma è diventata di tutta l’umanità. La grande resistenza di Kobane è stata accompagnata dalla solidarietà dei popoli da tutte le parti del mondo e in particolare da quella delle donne. Distinto dalle forze globali e regionali, questo nuovo percorso creato dai popoli, da identità oppresse, donne e rivoluzionarie rivoluzionari, è diventato il percorso di lotta e di speranza, di vita comune, aprendo la via a un’unità sostenibile, una linea internazionalista.
Da allora il 1 novembre è stato dichiarato Giornata Mondiale per Kobane, diventando il giorno in cui questi sviluppi storici, solidarietà internazionale e collaborazione si diffondono nelle piazze e negli spazi pubblici. Kobane non è stata solo l’inizio della resistenza, ma anche di una vita collettiva che prolifera in Rojava e in Siria del Nord. Contro le potenze globali e regionali che per i loro interessi e i loro profitti hanno trasformato il Medio Oriente in un luogo invivibile, è diventata un’oasi basata sull’impegno dei popoli, delle identità oppresse, delle donne, per una vita collettiva. Dall’oscurità di ISIS, ha intrapreso una via di speranza verso la rivoluzione per tutti i popoli.
La fonte di ispirazione, fede e pensiero per coloro che hanno resistito a Kobane, per coloro che creano la rivoluzione in Rojava è il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan che viene tenuto nell’isola carcere di Imrali sotto tortura e isolamento. Il paradigma che ha articolato nelle pesanti condizioni di isolamento ha dato morale, speranza e fede ai popoli del Medio Oriente e sempre di più a tutti gli oppressi. Senza capire, riconoscere e rivendicare Öcalan, è impossibile capire la resistenza di Kobane e lo spirito della rivoluzione del Rojava oggi. Stare dalla parte della rivoluzione in Rojava signfica stare dalla parte di Öcalan, rompere il suo isolamento totale in carcere e difendere la sua libertà.
Gli sforzi che ISIS non poteva più sostenere per via della sua sconfitta, attualmente vengono continuati dalla Turchia di Erdogan. L’occupazione, il saccheccio e la pulizia etnica di Afrin sono una prosecuzione diretta dei progetti di ISIS. Gli attacci contro il popolo ezida, che è stato vittima di un genocidio da parte di ISIS, è parte di questa stessa mentalità. Lo spirito di ISIS sta cercando di mantenersi in vita nel fascismo di Erdogan. Lottare per la liberazione di Afrin in questo senso è lottare contro la mentalità di ISIS. Creare uno spazio sicuro per il popolo ezida sulla faccia della terra, rendere loro possibile di condurre una vita autodeterminata, di difendere la terra natia degli ezidi, Êzîdxan autonomo, sigfnica difendere l’umanità contro l’oscurità di ISIS.
La nostra resistenza contro l’oscurità continua in un modo più determinato. Proprio come noi abbiamo resistito contro ISIS, la nostra lotta amante della libertà che difende una vita solidale contro la stessa mentalità e il sistema di ISIS rappresentati dal fascismo della Turchia che aspira a soffocare e tenere in ostaggio l’umanità in Medio Oriente, continua per conto di tutta l’umanità.
Ora è il tempo perché tutte e tutti si alzino di nuovo in piedi con più forza. Ora è di nuovo il tempo per aumentare la nostra unità e solidarietà internazionale contro l’oscurità. Tuutte le strade e piazze devono restare incantate dalle voci colorate dei popoli contro il fascismo e contro la mentalità di ISIS. Ora è i tempo di difendere la libertà di Afrin, la libertà del Leader Öcalan, di rendere viva la memoria dei e delle combattenti per la libertà di Kobane e di agire nel loro spirito.
Ancora una volta facciamo appello a tutti i popoli, alle donne, alle calssi e identità oprresse, a tutte e tutti coloro che sono brutalizzati e esclusi dalla mentalità capitalista, di rendere omaggio alla resistenza di Kobane nella Giornata Mondiale di Kobane del 2018 condannando l’occupazione di Afrin e difendendo la libertà del Leader Öcalan!
Ufficio di Informaizone del Kurdistan in Italia
Comitato di Ricostruzione di Kobane