Rassegna Stampa

Imputazione lotta anti-IS

Conseguenza del divieto contro il PKK: volontari delle milizie curde dopo il ritorno in Germania vengono criminalizzati- La Repubblica Federale Tedesca è membro fondatore della »Coalizione Internazionale contro lo Stato Islamico« creata nel 2014 e sostiene l’alleanza a guida USA anche militarmente. Ma se antifascisti, internazionalisti e comunisti dalla Germania si uniscono come volontari alla lotta delle milizie curde contro IS, non rischiano solo la vita, ma al loro ritorno anche un procedimento penale per »terrorismo«. Lo rivela la risposta ricevuta dalla portavoce per la politica interna del gruppo parlamentare della Linke Ulla Jelpke a un’interrogazione su »misure rispetto a combattenti volontari contro IS ritornati in Germania«.

Per quanto a conoscenza del governo federale, almeno 249 volontari dalla Germania, di cui 49 cittadini [tedeschi], si sono uniti a »milizie curde« in Siria e in Iraq – soprattutto alle Unità di Difesa del Popolo. 21 di loro hanno pagato il loro impegno con la vita, 124 ormai sono rientrati in Germania. Contro 32 di loro le autorità di polizia regionali hanno avviato indagini. Di 27 indagini per sospetto di appartenenza a un’organizzazione terroristica straniera, 16 sono già state chiuse. Il governo, come ha reso evidente con l’estensione del divieto di simboli del PKK alle bandiere delle associazioni curdo-siriane considera le YPG la propaggine siriana del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) vietato in Germania. Ma finché le YPG sono sostenute dagli USA nella lotta contro IS, le autorità giudiziarie tedesche esitano a punire di conseguenza l’appartenenza alle YPG.

Altri procedimenti per sospetto di preparazione di un atto di violenza che mette in pericolo lo Stato, di reclutamento per un servizio militare straniero e di infrazione della legge sulle associazioni – si intende come tale contro il divieto del PKK – sono ancora in corso. »Il fatto che sia stato possibile respingere IS è anche merito delle truppe di terra delle YPG curde e dei suoi combattenti volontari«, è la critica della deputata Ulla Jelpke contro il procedere della giustizia tedesca. »Sommergerli ora di indagini dopo il loro ritorno perché sarebbero loro stessi membri di un’organizzazione terroristica è grottesco.«

Due delle persone ritornate sono state classificate dalle autorità regionali di polizia come »soggetti pericolosi« e altri sette come »persone rilevanti«. Con questo si intende che la polizia sulla base di semplici supposizioni ritiene queste persone che appartengono alle associazioni curde YPG, HPG e Komalen Ciwan e all’MLKP comunista della Turchia, in grado di commettere in futuro un reato politico di notevole rilevanza. Una classificazione di questo tipo comporta per le persone interessate una sorveglianza vessatoria.

Già nell’ottobre 2014 il Ministero degli Interni in un rapporto sui combattenti volontari anti-IS aveva dichiarato che il »potenziale di pericolo« da loro determinato sarebbe » quantitativamente minore, ma dal punto di vista qualitativo da ritenersi non diverso da quello del combattente jihadista in Siria.«

https://www.jungewelt.de/artikel/342419.verfolgung-von-antiterrork%C3%A4mpfern-tatvorwurf-anti-is-kampf.html

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