Diritti umani

Migliaia di prigionieri entrano in sciopero della fame nelle carceri turche

In occasione dell’anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) il 27 novembre gli appartenenti a PKK e PAJK (Partito delle Donne Libere del Kurdistan) sono entrati in sciopero della fame. Lo sciopero della fame che viene iniziato ogni dieci giorni da un nuovo gruppo, continuerà fino a quando verrà messa fine all’isolamento del rappresentante curdo Abdullah Öcalan sull’isola carcere turca di Imrali. Allo sciopero della fame iniziato 20 giorni fa dalla deputata HDP e co-Presidente del DTK in carcere Leyla Güven, così si sono uniti migliaia di prigionieri e prigioniere.

Deniz Kaya, portavoce dei prigionieri del PKK e delle prigioniere del PAJK, ha dichiarato: „Dal 27 novembre noi come prigionieri del PKK e prigioniere del PAJK entriamo in uno sciopero della fame a oltranza con turni di dieci giorni. La nostra unica richiesta è la fine dell’isolamento totale del nostro rappresentante Abdullah Öcalan. Con questo entriamo in una nuova fase della resistenza. Invitiamo tutte le aree democratiche e illuminate a seguire con attenzione la nostra azione. Invitiamo la popolazione in Turchia e in Kurdistan a solidarizzare con il nostro sciopero della fame. La nostra azione verrà portata avanti fino a quando ci sarà una nuova comunicazione da parte nostra. A tutte le compagne e a tutti i compagni anziani e malati chiediamo di non partecipare allo sciopero della fame.“

Le associazioni curde in Europa il 27 novembre hanno fatto appello per il sostegno allo sciopero della fame in corso in tutta la Turchia. Quindi c’è da aspettarsi che nei prossimi giorni e settimane anche attiviste e attivisti curdi in Europa entreranno in sciopero della fame. Con questo vogliono mettere in evidenza la straordinaria importanza di Abdullah Öcalan per una soluzione politica dei conflitti in Turchia e in tutto il Medio Oriente. Già nell’anno 2012 uno sciopero della fame dal 12 settembre al 18 novembre nelle carceri turche aveva portato al fatto che rappresentanti dello Stato turco iniziassero colloqui di pace con Abdullah Öcalan.

Tausende Inhaftierte treten in türkischen Gefängnissen in Hungerstreik

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