Alla sentenza della Corte Europea per i Diritti Umani sulla liberazione di Selahattin Demirtaş la giustizia turca ha immediatamente reagito confermando la pena detentiva per il politico curdo e per Sırrı Süreyya Önder.
A settembre l’ex co-Presidente HDP Selahattin Demirtaş a Istanbul è stato condannato a quattro anni e otto mesi di carcere per „propaganda per un’organizzazione terroristica“. Il suo ex collega del gruppo parlamentare Sırrı Süreyya Önder nello stesso processo è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere. Entrambi i politici hanno presentato ricorso contro la sentenza.
Oggi la condanna di Demirtaş e Önder è stata confermata nell’istanza superiore. Quindi le pene sono passate in giudicato.
La “controffensiva” annunciata da Erdoğan
Il 20 novembre la Corte Europea per i Diritti Umani nel caso Selahattin Demirtaş aveva condannato la Turchia per violazione dell’articolo 18 della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Questo articolo vieta di mettere persone in carcere per motivi politici. Demirtaş e altri deputati dell’HDP sono in carcerazione preventiva da due anni.
Il capo di Stato turco Erdoğan dopo la proclamazione della sentenza aveva dichiarato di non considerare vincolante il pronunciamento della CEDU: „C’è molto che si può fare contro. Facciamo una controffensiva e risolviamo la questione.“
ANF