Rassegna Stampa

Erdogan vuole una nuova guerra

Il Presidente turco annuncia attacco contro il territorio in amministrazione autonoma nel nord della Siria. Truppe USA osservano la situazione sul posto. Secondo l’agenzia stampa curda ANF  Erdogan nel suo discorso ha sostenuto che soldati USA sarebbero stati »mescolati tra i terroristi« perché la Turchia non possa fare uso »del suo diritto all’autodifesa«. »Il nostro obiettivo non sono affatto i soldati statunitensi, ma i membri dell’organizzazione terroristica attivi nella regione«, ha sottolineato.Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato di »salvare« il nord della Siria attraverso un nuovo attacco al locale territorio in amministrazione autonoma. L’offensiva militare inizierebbe tra qualche giorno, ha detto Erdogan in un discorso tenuto davanti a esponenti dell’industria bellica ad Ankara, secondo quanto riferito dalla Deutschea Presseagentur. Secondo Erdogan ora l’esercito turco entrerà in azione anche a est dell’Eufrate per »liberare« le persone sul posto »dall’organizzazione terroristica separatista« YPG. Dice questo di un importante partner della Coalizione Internazionale contro »Stato Islamico« (IS) della quale fanno parte anche gli USA. L’esercito USA, anch’esso stazionato in Siria del nord, secondo proprie affermazioni ha costruito postazioni di osservazione sul confine con il paese partner della NATO Turchia. Secondo quanto già sperimentato poterebbero tollerare l’invasione.

Il portavoce delle YPG, Nuri Mahmud, mercoledì ha annunciato una resistenza determinata. »Le nostre forze sono pronte a respingere qualsiasi attacco« ha detto. Già all’inizio dell’anno l’esercito turco con carri armati tedeschi [ed elicotteri italiani] e truppe ausiliarie jihiadiste come Jaish Al-Islam e Ahrar Al-Sham aveva assaltato e occupato il cantone di Afrin del territorio in amministrazione autonoma della Federazione Democratica Siria del Nord, noto anche con il nome curdo Rojava. I servizi scientifici del Bundestag [Parlamento tedesco] successivamente hanno lamentato la mancanza di prove del diritto all’autodifesa della Turchia allora sostenuto. Ankara nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva parlato di attacchi missilistici delle YPG contro territorio turco. In proposito tuttavia »nei media turchi e internazionali intanto non sarebbe stato riferito nulla«, hanno dichiarato a marzo i servizi scientifici.

Rapporti su crimini di guerra degli alleati di Erdogan sono girati già all’inizio di febbraio. Un video nel quale mercenari islamisti avevano mutilato il cadavere di una combattente curda e gridato »Allah è grande«. erano stati messi su Internet da loro stessi.

YPG e YPJ, nonché il Partito dell’Unione Democratica (PYD) curdo-siriano, sono per la libertà di religione generalizzata, anche in negativo. Il governo reazionario AKP di Erdogan li considera nemici anche perché fanno riferimento alle proposte di Abdullah Öcalan per una soluzione della questione curda. Il fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan PKK) in carcere, sostiene il modello del Confederalismo Democratico, un superamento graduale dello Stato Nazione attraverso un sistema di consigli dal basso. La Turchia classifica terroristiche tutte le organizzazioni di cui presume che si ispirino al PKK. Nell’UE e negli USA però lo stesso PKK è sulla lista delle organizzazioni terroristiche.

Erdogan l’ultima volta aveva minacciato ulteriori attacchi in ottobre, in occasione dell’incontro di vertice »Processo di Pace in Siria« svoltosi alla fine dell’anno. A questo incontro allargato non aveva partecipato né un esponente del governo centrale siriano a Damasco né uno del territorio in amministrazione autonoma nel nord del Paese. Del futuro della Siria, oltre a Erdogan, hanno [invece] parlato sia la cancelliera tedesca Angela Merkel (CDU) sia il Presidente Macron e il capo di Stato russo Vladimir Putin.

di Claudia Wangerin

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