Rassegna Stampa

Libertà condizionata

Turchia: la procura presenta l’atto di accusa contro il giornalista e autore di jW Max Zirngast  Il giornalista austriaco e autore di jW Max Zirngast rilasciato il 24 dicembre ad Ankara dal carcere e il giorno successivo dalla custodia della polizia, in un video pubblicato il 28 dicembre sulla pagina Internet della campagna di solidarietà »Free Max Zirngast« per la prima volta ha ringraziato in modo dettagliato tutti i suoi sostenitori. »Sono molto contento di essere a piede libero, anche se non si tratta di libertà in senso vero e proprio, ma di una libertà condizionata«. Nel breve clip Zirngast definisce la situazione come una »una libertà provvisoria, incerta«. Già poco dopo il suo rilascio, il pubblico ministero ha presentato un ricorso. Il 27° tribunale per reati gravi ad Ankara ora dovrà decidere sul ricorso, e non è chiaro entro quando debba avvenire questa decisione.

Per mesi Max Zirngast ha dovuto attendere un atto di accusa. Una prima versione che alla fine di novembre era stata presentata dalla procura alla magistratura competente, era stata respinta per unificazione inammissibile di procedimenti e altri vizi. Ora è disponibile l’accusa sulla base della quale l’11 aprile 2019 si vogliono mettere sotto processo Max Zirngast e i suoi coimputati Mithatcan Türetken e Hatice Göz. La campagna di solidarietà ha potuto prendere visione dell’atto di 123 pagine, messo a disposizione degli incarcerati e degli avvocati al momento del rilascio.

Tra le altre cose Max Zirngast viene accusato di attività dirigente per una »organizzazione terroristica illegale armata«. Secondo il rinvio a giudizio sarebbe »il responsabile di Ankara dell’organizzazione armata illegale TKP/K«, un’organizzazione che non si trova né sulla »lista dei terroristi« del Ministero degli Interni turco né sulla »lista delle organizzazioni terroristiche attive« della direzione generale di polizia.

Per mesi le forze di polizia avevano pedinato e intercettato Max Zirngast. Le prove elencate nell’atto di imputazione contro di lui: attività giornalistiche per giornali socialisti, sostegno a raggruppamenti femministi ed ecologisti, corsi di filosofia che tenuto, incontri con amiche e amici nei caffè, corsi di formazione per bambini, possesso del Manifesto del Partito Comunista in forma di un fumetto.

Prove per un collegamento tra le attività di Zirngast e le presunte »attività terroristiche illegali« o dell’esistenza del TKP/K tuttavia mancano nell’atto di accusa. Il pubblico ministero stesso più di una volta ha esplicitato la strana logica delle accuse. Nella parte introduttiva dell’atto di accusa si dice: »Non sempre è possibile dettagliare con prove relazioni organiche di persone che intrattengono i rapporti con organizzazioni terroristiche armate o le sostengono.«

L’accusa, così Zirngast nel suo video-messaggio, sarebbe »priva di contenuti« e »ridicola«. Servirebbe ad addebitagli le sue attività come attivista, giornalista, e perfino come scienziato. Si tratterebbe solamente del fatto, così lo ha riassunto Zirngast, di far nascere l’impressione, »… con non possiamo essere tanto innocenti quanto sembriamo«.

di Johanna Brösclass

https://www.jungewelt.de/artikel/346304.freemaxzirngast-freiheit-mit-auflagen.html

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