Da più di 70 giorni ci sono centinaia di militanti curdi in sciopero della Fame per chiedere la liberazione di Ocalan, di tutte le prigioniere e i prigionieri politici per difendere il Rojava e chiedere la pace in Medio Oriente. E il prossimo 16 febbraio in tante e tanti scenderemo in piazza a Roma per unirci a questo urlo di libertà che ci arriva dalle donne e dagli uomini che in Rojava combattono per costruire attraverso il confederalismo democratico un’alternativa reale al capitalismo e al potere patriarcale che in tutto il mondo produce morte sfruttamento e guerra.
Un modello alternativo di società basato prima di tutto sulla liberazione delle donne, dove le curde e i curdi insieme agli altri popoli della regione non solo hanno combattuto la minaccia globale dello Stato Islamico portandolo alla sconfitta, e pagando un prezzo elevato in termini di vite umane, ma hanno favorito nei territori liberati la diffusione di un modello amministrativo laico, democratico ed egualitario.
L’incontro di sabato 2 febbraio sarà quindi l’occasione per confrontarci ed aggiornarci su tutto questo grazie agli interventi della Rete Jin Roma, rete di solidarietà con le donne kurde, di Rete Kurdistan Roma e dell’avvocata Simonetta Crisci, componente della Delegazione Europea che si è recata a Diyarbakir nei giorni dall’11 al 14 gennaio per portare solidarietà a Leyla Guven in sciopero della fame.
Durante la serata proietteremo le interviste ai militanti in sciopero della fame a Strasburgo e leggeremo insieme alcune parole importanti di Ocalan sul senso di questi 40 anni di resistenza portati avanti dal popolo curdo, ma che hanno molto da dirci anche sulla nostra vita e sulla nostra società.
Intervengono:
Rete Jin Roma
Rete Kurdistan Roma
Delegazione Europea in Kurdistan