Fatma e Mehmet Öcalan sono fratelli del fondatore del PKK Abdullah Öcalan. Per decisione del tribunale ai due è stato imposto un divieto di espatrio e non possono lasciare la Turchia. Fatma e Mehmet Öcalan hanno un fratello famoso: Abdullah Öcalan, che nel 1978 ha fondato il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e con le sue idee di una società autogovernata, ha fatto nascere una rivoluzione in Medio Oriente. Mehmet Öcalan inoltre è l’ultima persona vicina al precursore curdo, che ha visto Abdullah Öcalan vivo.
Ai due fratelli, che loro stessi non si sono mai messi in primo piano dal punto di vista politico, il 6° tribunale penale di Şanlıurfa (curdo: Riha) ha imposto un divieto di espatrio. Nella decisione, a disposizione di ANF, spicca la contemporaneità: entrambe le decisioni trasmesse dal dipartimento del procuratore per „rilasci controllati”, sono state prese il 7 febbraio.
In una lettera di accompagnamento Fatma e Mehmet Öcalan vengono informati che in caso di mancato rispetto delle regole di sorveglianza rischiano „arresto o altra misura“.
Venti anni sull’isola carcere
Abdullah Öcalan è recluso in isolamento da 20 anni sull’isola carcere di Imrali. Dal 2011 lo Stato turco rifiuta il permesso di visita ai suoi avvocati. Anche i suoi parenti da anni non sono più in grado di esercitare il loro diritto di visita. Nel settembre 2016 Mehmet Öcalan ha potuto brevemente vedere suo fratello, poi fino al gennaio di quest’anno è nuovamente seguito il silenzio totale. Come risultato dello sciopero della fame di centinaia di attiviste e attivisti curdi, Mehmet Öcalan da ultimo il 12 gennaio è stato portato sull’isola carcere per pochi minuti e in quell’occasione ha potuto quantomeno accertare che il fondatore del PKK è ancora vivo. Agli scioperanti questo non basta: vogliono continuare la loro azione fino a quando lo Stato turco non permetterà contatti regolari dei suoi avvocati e dei suoi parenti con Öcalan.