Leyla Güven ora è al 116° giorno del suo sciopero della fame a oltranza. Da quando è stata rilasciata dal carcere ha continuato il sciopero della fame a casa. Il regime turco cerca di isolare la sua azione come meglio può. Intorno alla sua casa è stata creata una zona interdetta in modo che le persone che vogliono esprimerle solidarietà non riescano a raggiungerla. Chiunque la voglia visitare, deve prima sottoporsi a un controllo di polizia. Azioni di solidarietà di delegati dell’HDP in occasione del 100° giorno di sciopero della fame sono state brutalmente impedite. Innumerevoli iniziative di solidarietà sono state sciolte con arresti, idranti e brutale violenza della polizia. Ormai anche mostrare la sua immagine è vietato. Due sedi HDP sono state assaltate dalla polizia perché avevano appeso uno striscione per Leyla Güven.
Nonostante questo, insieme abbiamo ottenuto molto, c’è stata, e c’è ancora, una grande ondata di solidarietà e in tutto il mondo sono cresciuti gli sforzi per risolvere la queste curda riprendendo i negoziati politici. Processi politici e soluzioni politiche hanno bisogno di più tempo delle guerre. È per questo che è ancora più importante agire velocemente se davvero ci vogliamo impegnare per soluzioni politiche. Le condizioni di salute di Leyla Güven hanno da tempo oltrepassato la soglia critica. Per questo la pressione politica deve essere ulteriormente aumentata perché non ci siano morti indesiderate a causa degli scioperi della fame. Perché una cosa è chiara: Leyla Güven e i prigionieri e prigioniere e i e le attivist* che sono entrat* in sciopero della fame con lei, sono determinati a portare una soluzione politica al conflitto e pronti a dare tutto ciò che hanno.
Quindi vi chiediamo di continuare a lavorare per una pressione politica crescente. Ecco cosa potete fare:
– Fare pressione sul Ministero degli Esteri del vostro Paese, scrivere lettere e chiedere un incontro. Chiedergli di incontrare l’ambasciatore turco e di porgli domande sulla situazione di Leyla Güven e di chi partecipa allo sciopero della fame nelle carceri turche.
– Scrivere lettere e chiedere incontri con il CPT e i responsabili per i diritti umani e sollecitarli ad agire e a difendere gli standard dei diritti umani, in particolare il divieto di tortura.
– Pubblicare lettere e risposte per aumentare la pressione. Potete anche mandarne una copia a noi.
– Attirare l’attenzione nella società diffondendo le lettere e le interviste di Leyla Güven e iniziare una discussione sulla necessità di negoziati politici. Organizzare una protesta pubblica che stimoli questa discussione e si incentri sul fatto che invece della guerra sono possibili soluzioni politiche se noi le chiediamo e le sosteniamo.
Leyla ultimamente ha rilasciato molte interviste, ricevuto visite e inviato messaggi. Questo le è costato molta energia e pensiamo che sia ora di restituirle qualcosa.
In occasione dell’8 marzo chiediamo di inviare lettere, immagini, pacchetti e video a Leyla per darle forza. Potete mandarli a :
Leyla Güven
Selahattin Eyyubi Mah
Turgut Özal Bulvarı 343
sokak Bağlar/Dyarbakır
Turchia
Con saluti solidali e una grande speranza di rompere insieme l’isolamento prima che sia troppo tardi.
Dila Dirik & Yvonne Heine