A Bağlar e Tekman si protesta contro l’ultimo golpe del regime di Erdoğan, con il quale a sindaci eletti dell’HDP la commissione Elettorale nega il riconoscimento dell’elezione.Nel Kurdistan del nord si protesta contro la decisione dell’Alto Comitato Elettorale (YSK), di negare al rappresentanti comunali eletti il certificato di riconoscimento perché dopo la proclamazione dello stato di emergenza in Turchia tre anni fa, sono stati licenziati da impieghi pubblici.
Sono colpiti, tra gli altri, i distretti di Bağlar a Amed (Diyarbakir) e Tekman a Erzîrom (Erzurum).
La sede del municipio di Bağlar, dopo la pubblicazione della decisione dello YSK la scorsa sera, è stato sigillato dalla polizia. Ai sindaci HDP Zeyyat Ceylan e Zübeyde Zümrüt, che accompagnati da deputati e altri membri del partito volevano entrare nella sede, è stato negato l’accesso.
Zeyyat Ceylan, eletto sindaco del distretto il 31 marzo, ha tenuto un discorso davanti allo sbarramento della polizia nel quale ha fatto notare di aver presentato la sua candidatura il 19 febbraio al comitato elettorale. Lo YSK avrebbe fatto ricerche fino al 3 marzo su tutti i candidati e non avrebbe trovato niente che potesse essere di ostacolo alla candidatura. Quindi la candidatura è stata ammessa, ha dichiarato Ceylan.
„Abbiamo vinto le elezioni del 31 marzo con il 71 percento dei voti“, ha detto inoltre Ceylan. Si tratterebbe di una trappola pianificata del comitato elettorale. „Naturalmente la commissione è sotto pressione da parte del potere politico, ma nonostante questo nessuno si aspettava dallo YSK un’infrazione così palese della legalità.“ Di fatto con la decisione dello YSK sarebbero di nuovo stati messi amministratori coatti ai vertici delle amministrazioni comunali curde, così Ceylan.
Anche a Tekman si è protestato contro la decisione dello YSK. Il sindaco HDP eletto, Muzahit Karakuş, è stato licenziato dal pubblico impiego per decreto, con questa motivazione la commissione elettorale ha nominato sindaco il candidato dell’AKP.
ANF