All’Opinione Pubblica Internazionale:Scriviamo questa lettera per attirare con urgenza la vostra attenzione sugli scioperi della fame in corso dentro e fuori dalle carceri turche e in altri Paesi per protestare contro l’isolamento totale di Abdullah Öcalan sull’isola carcere di Imrali. La politica di isolamento è legalmente, politicamente e moralmente insostenibile e deve essere rimossa senza alcun indugio. Noi ci aspettiamo dalle autorità internazionali competenti, e a loro chiediamo, di adempiere alle loro responsabilità e di agire immediatamente per mettere fine a questa pura illegalità.
Lo sciopero della fame per protestare contro la politica di isolamento è stato avviato l’8 novembre 2018 dalla deputata HDP Leyla Güven che all’epoca si trovava in carcere. Nel processo, oltre 3000 persone, la stragrande maggioranza delle quali sono prigioniere e prigionieri politici, si sono unite allo sciopero della fame. Come deputati per Van e Diyarbakir, ci siamo uniti allo sciopero della fame in tre all’inizio del mese di marzo 2019. E sfortunatamente fino ad ora otto prigioniere e prigionieri politici si sono tolti la vita per protestare contro l’isolamento. Dal 18 aprile lo sciopero della fame di Leyla Güven è al 162° giorno. La sua salute è in una condizione molto critica e si sta deteriorando rapidamente. Dal punto di vista della salute, molte prigioniere e molti prigionieri che si sono uniti allo sciopero della fame nel dicembre 2018 e coloro che sono in sciopero della fame all’estero, in Paesi come Francia, Germania, Regno Unito, Iraq e Canada hanno tutti oltre passato la soglia critica. Il governo turco finora è rimasto indifferente alle richieste degli scioperanti.
Öcalan è stato il caponegoziatore del movimento curdo nel processo di pace tra il 2013 e il 2015. Quando il governo turco ha messo fine al processo di pace nell’aprile 2015, ha simultaneamente isolato Öcalan dalla società. Per isolamento intendiamo che le autorità turche non permettono a Öcalan di ricevere visite dei suoi avvocati, di componenti della sua famiglia o di chiunque altro. Non può neanche fare telefonate o inviare o ricevere lettere.
Il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) e l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) hanno enfatizzato che una simile politica di isolamento nei confronti di Öcalan e di altri prigionieri sull’isola di Imrali, è in violazione degli articoli 3 e 10 della Convenzione Europea sui Diritti Umani e hanno ripetutamente chiesto alle autorità turche di garantire che tutti i prigionieri a Imrali possano ricevere viste dai loro famigliari e avvocati. Analogamente, questo isolamento è in palese violazione della Regole Mandela che sono state adottate dall’Assemblea dell’ONU nel 2015, per garantire ai prigionieri di avere tra i loro diritti visite da avvocati e componenti delle loro famiglie. Lo sciopero della fame in corso è solo per sollecitare il governo turco a implementare queste raccomandazioni del CPT, della PACE e le Regole Mandela e a rispettare le proprie leggi. Tutto qui.
L’isola di İmralı nella sua struttura e nel suo funzionamento è molto simile a Robben Island, dove Nelson Mandela è stato recluso per 27 anni. Öcalan è in carcere da 20 anni. L’isolamento di Öcalan e di altri prigionieri dai loro avvocati e dalle loro famiglie è illegale, non etico e politicamente sbagliato. Sollecitiamo le autorità turche a mettere fine a questo isolamento ed a lasciare che avvocati e componenti della famiglia possano fare visite in carcere.
Il relativo silenzio della comunità internazionale sulla questione, finora ha incoraggiato il governo turco a mantenere la sua politica di isolamento. Con questo, e ancora una volta, chiediamo alle autorità del Consiglio d’Europa (CPT, Segretario Generale, PACE, Commissario per i Diritti Umani e Comitato dei Ministri), all’Unione Europea e al Parlamento Europeo, al Commissario ONU per i Diritti Umani, e a tutti i governi e a tutte le istituzioni interessate ai diritti umani dei prigionieri, di agire immediatamente e di sollecitare il governo turco a mettere fine alla politica di isolamento nei confronti di Öcalan e degli altri prigionieri. La nostra speranza è che mettere fine a questa politica di isolamento totale possa non solo far finire gli scioperi della fame e ripristinare determinati diritti dei prigionieri, ma anche aiutare a riprendere la questione curda in modi pacifici, riiniziare il dialogo democratico tra le parti in conflitto e auspicabilmente riavviare il processo fermato.
Leyla Güven, deputata HDP per Hakkari
Dersim Dağ, deputata HDP per Diyarbakir
Tayip Temel, deputato HDP per Van
Murat Sarısaç, deputato HDP per Van