I cadaveri di quattro combattenti della guerriglia uccisi il 2 giugno durante un’operazione militare nella zona di Licê presso Amed in Kurdistan del nord, non vengono consegnati ai famigliari e si trovano ancora nel territorio delle operazioni.Le famiglie di quattro combattenti della guerriglia caduti il 2 giugno nella zona di Licê in un attacco aereo, lamentano che i cadaveri die loro parenti non gli vengono consegnati da oltre un mese e si trovano ancora nella zona. Si tratta delle famiglie dei combattenti Mahir Andok (İbrahim Çelik), Reber Amed (Abdullah Turhan), Serhildan Mazi (Ömer Demir) e Yusuf Kayran. I Jandarma sostengono di non sapere dove si trovino i combattenti uccisi. Ma questi si trovano ancora nel territorio delle operazioni. Alle famiglie viene ancora impedito dall’esercito di recuperare i caduti. Sono stati perfino insultati da soldati che hanno detto loro che i morti devono „marcire“ lì.
I cadaveri di combattenti della guerriglia caduti, per l’esercito turco rappresentano uno strumento importante della guerra psicologica. Vengono mutilati e presentati nei social media in pose degradanti. Così si intende umiliare e spezzare i famigliari e la popolazione.
Fonte: ANF