La richiesta di visita dei famigliari di Abdullah Öcalan e degli altri tre prigionieri reclusi a Imrali è di nuovo stata rifiutata.
Le richieste di visita presentate lunedì scorso dai famigliari dei quattro prigionieri a Imrali sono state respinte dalla procura di Bursa con riferimento al codice penale. Un permesso di visita era stato chiesto da Mehmet Öcalan e Mazlum Dinç per Abdullah Öcalan e da loro sorelle e fratelli per gli altri tre prigionieri Hamili Yildirim, Ömer Hayri Konar e Veysi Aktaş.
Per motivare il divieto di visita è stato fatto riferimento a presunte pene disciplinari di Öcalan e degli altri prigionieri. A loro sarebbero state imposte „limitazioni in l’esecuzione di sanzioni secondo la legge 5275“.
Dopo anni di divieto di contatto, le famiglie hanno potuto incontrare nuovamente i prigionieri a Imrali per la prima volta il 5 giugno. La rottura dell’isolamento a Imrali è stata il risultato di scioperi della fame durati mesi, ai quali hanno partecipato migliaia di attivist*.
I legali di Abdullah Öcalan hanno potuto vedere il loro cliente l’ultima volta il 18 giugno. Il fondatore del PKK Abdullah Öcalan dal suo sequestro nel febbraio 1999 a Nairobi/Kenya si trova nel carcere di massima sicurezza nell’isola carcere di Imrali nel Mar di Marmara. Per undici anni il 70enne è stato l’unico prigioniero – sorvegliato da oltre mille soldati. Per otto anni non ha potuto vedere la sua assistenza legale. Il precursore del movimento di liberazione curdo così detiene il „record europeo“ di detenzione senza accesso agli avvocati. Da quando l’AKP ha perso le elezioni a Istanbul il 23 giugno, a Imrali vige di nuovo l’isolamento totale. Le ultime nove richieste del tema di avvocat* non hanno avuto risposta.
Fonte: ANF