Kurdistan

Sabotaggio contro il regime di Erdogan

Alleanza guerrigliera rivendica azioni contro l’esercito e l’economia in Turchia occidentale. I media cercano di nascondere l’origineLa provincia di Konya nell’Anatolia centrale, roccaforte del conservatorismo religioso in Turchia, è piuttosto sconosciuta per quanto riguarda attività clandestine comuniste. Ma proprio lì domenica scorsa si è verificata una grave esplosione su una strada principale nel distretto di Aksehir. Un convoglio militare è stato distrutto da una carica esplosiva piazzata sul bordo della strada. L’attentato è stato rivendicato lunedì dal »Movimento Rivoluzionario Unito dei Popoli« (HBDH). Sarebbero rimasti uccisi o feriti numerosi soldati, mentre le unità di guerriglia sarebbero rientrate nelle loro basi. Si sarebbe trattato di un’azione di sabotaggio contro un trasporto di armi destinato alle truppe di invasione sul confine turco-siriano, si afferma nella rivendicazione pubblicata dall’agenzia stampa curda Firat. Sempre lunedì lo HBDH ha rivendicato un attacco contro un’azienda chimica nella provincia sul Mar Nero di Zonguldak. Negli ultimi giorni le milizie HBDH inoltre avevano rivendicato attentati incendiari in fabbriche nelle città di Denizli e Ayvalik in Turchia occidentale, l’esplosione del deposito di munizioni dell’esercito a Reyhanli sul confine turco-siriano e l’affondamento di uno yacht di lusso nella località di vacanze Bodrum.

Lo HBDH è stato fondato nel marzo 2016 come alleanza della guerriglia del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) con otto partiti marxisti-leninisti che in Turchia agiscono in clandestinità. Alcuni, come il Partito Comunista Marxista-Leninista (MLKP) e il Partito Comunista della Turchia/Marxista-Leninista (TKP/ML) fanno parte dei gruppi più influenti della sinistra radicale in Turchia, altri dovrebbero disporre di appena più di alcune di dozzine di membri. »Ci uniamo perché la Turchia e il Kurdistan diventino liberi. Ci uniamo per poter dare in Medio Oriente e nel resto nel mondo il nostro contributo a una vita libertaria e democratica«, si affermava nella dichiarazione di fondazione dello HBDH. Venne promossa una linea di resistenza molteplice, che va da »azioni individuali delle milizie fino alla guerriglia«. Dopo la rivendicazione di una manciata di azioni di guerriglia contro esercito e polizia nella provincia curdo-alevita di Dersim e sul Mar Nero durante il primo anno, c’era stato un sostanziale silenzio intorno all’alleanza. Le sue organizzazioni affiliate ora combattevano con le loro forze armate in Siria del nord al fianco delle Unità di Difesa del Popolo e delle Donne YPG/YPJ contro »Stato Islamico« e le truppe di invasione turche. Ma in parallelo a un’ondata di attacchi della guerriglia curda contro postazioni turche nelle zone montuose al confine con l’Iraq, lo HBDH nelle ultime settimane ha iniziato in modo intensificato azioni in Turchia occidentale.

Una ragione per l’aumento delle attività dello HBDH dovrebbe essere la chiusura di un processo di chiarimento all’interno del TKP/ML in qualità di uno dei co-fondatori del fronte guerrigliero con il maggior numero di membri. Il rapporto con il movimento di liberazione curdo, e con questo anche la questione dell’appartenenza allo HBDH, erano punti di discussione centrali che avevano paralizzato il partito nelle annose lotte tra frazioni e che alla fine lo avevano portato alla scissione. L’ala che da quest’anno si chiama TKP-ML (con un trattino al posto della barra), continua a sostenere lo HBDH. Che l’attentato alla fabbrica chimica a Zonguldak fosse dedicato alla memoria del loro comandante guerrigliero Nubar Ozanyan caduto due anni fa in Rojava, indica una partecipazione dei maoisti.

Nei media turchi omologati, le azioni dello HBDH vengono totalmente taciute o occultate come »incendio dalle cause ignote«. Solo nel caso dell’incendio boschivo presso Canakkale è stato indicato lo HBDH come incendiario. Questo tuttavia appare dubbio. In fin dei conti l’alleanza rivoluzionaria si dichiara espressamente a favore della »protezione della natura e dell’ambiente«.

di Nick Brauns

da junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/360746.guerillakampf-in-der-t%C3%BCrkei-sabotage-gegen-erdogan-regime.html

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