Le Unità di Difesa Civili hanno rivendicato un’azione contro il valico di confine tra Nisêbîn in Kurdistan del nord e Qamişlo in Rojava.La „Unità di Vendetta Şehîd Gelhat Gever“ delle Unità di Difesa Civili (Yekîneyên Parastina Sivîl – YPS) ha rivendicato un’azione contro il valico di confine tra Nisêbîn (Nusaybin) in Kurdistan del nord e Qamişlo in Rojava del 14 agosto.
Nella rivendicazione a proposito dell’azione si dice: „Il valico di confine e l’edificio della dogana che abbiamo attaccato viene usato come passaggio per jihadisti, paramilitari turchi e per i servizi segreti turchi MIT. Dopo la nostra azione nella zona si sono verificate una serie di esplosioni. I vigili del fuoco non sono stati in grado di spegnere l’incendio. In seguito all’azione l’edificio è stato distrutto e la zona circostante resa inservibile. La nostra unità dopo l’azione è tornata incolume alla propria base.“
Come motivo per l’azione, l’unità ha citato: „nel 2014 Stato Islamico (IS) e altre milizie sono state sostenute e equipaggiate e inviate all’attacco attraverso i confini con il Kurdistan occidentale (Rojava). Hanno occupato la regione, distrutto la natura e assassinato gli abitanti. Il valico di confine contro il quale abbiamo condotto la nostra azione, era uno di questi punti di passaggio. Era diventato punto di rifornimento degli jihadisti e centro per la preparazione di massacri della popolazione curda.“
Le YPS hanno dedicato l’azione al giovane quadro Gelhat Gever caduto a Nisêbîn nella lotta per l’autonomia democratica.
Fonte: ANF