Uno psicologo di Hannover è stato arrestato a Milano. Il retroscena sarebbe un mandato di ricerca della Turchia. L’uomo che era in vacanza in Italia è curdo e nel 1996 aveva chiesto asilo in Germania.
Di nuovo un cittadino tedesco è stato fermato all’estero, di nuovo la ragione è un mandato di cattura turco: Adnan Ö., che lavora come psicoterapeuta a Hannover, era in vacanza in Italia con la sua compagna, secondo quanto noto a WELT, il 21 settembre le forze di sicurezza lo hanno arrestato a Milano.
Il retroscena sarebbe un’indagine in Turchia, il Paese si è rivolto all’organizzazione internazionale di polizia Interpol chiedendone l’intervento. Di cosa di preciso sia accusato, ancora non si sa. Non è il primo caso di questo genere: critici lamentano che su queste liste di ricerca vanno continuamente a finire oppositori politici e persone innocenti. La Turchia, così l’accusa, starebbe usando l’istituzione di polizia per procedere contro persone sgradite. Adnan Ö. è curdo e nel 1996 ha chiesto asilo politico in Germania, che ha poi ottenuto. Ormai ha anche un passaporto tedesco. Ora Ö. È agli arresti in Italia.
Su domanda di WELT al Ministero degli Esteri, il caso è noto alle autorità. Il consolato generale di Milano sarebbe in contatto con l’interessato e avrebbe attivato assistenza consolare. Altre informazioni non sono state date per motivi di protezione della persona.
Mahmut Canbay, intendente del Mut!Theater di Amburgo è amico di Ö., al telefono racconta a WELT dell’arresto: „Sabato poliziotti sono arrivati nel suo albergo e lo hanno prelevato. È successo dal nulla.“ La sua compagna si troverebbe ancora in Italia e starebbe cercando di ottenere informazioni. Canbay stesso nell’agosto di quest’anno era stato arrestato al suo ingresso in Turchia. È stato interrogato per otto ore e poi gli è stato imposto un divieto di ingresso. Canbay era in viaggio con un gruppo di giovani per recarsi a un festival di teatro nella metropoli Izmir in Turchia occidentale.
Ö. ha studiato psicologia in Germania e poi ha lavorato a Amburgo e Hannover. L’uomo, originario di Malatya, ha nazionalità tedesca, ma ha ancora anche quella turca. Se questo fosse desiderio esplicito di Ö. non è chiaro. Ci sono molti racconti di persone di origine turca, in particolare critici del regime, che sono stati maltrattati nei consolati e che lo Stato turco considera ancora cittadini, che abbiano o meno un passaporto [turco]. (NdR: per acquistare la cittadinanza tedesca è necessario rinunciare a quella turca e è prassi corrente dei consolati turchi in Germania rifiutare servizi consolari a determinate categorie di persone come oppositori politici, estendendo questo comportamento addirittura alle loro famiglie. Spesso questo rifiuto è accompagnato da varie angherie.)
Anche nel caso di Ö. il fermo è avvenuto con l’aiuto di Interpol. L’autorità di polizia pubblica liste di ricerca su richiesta dei Paesi membri. Se un Paese membro vuole avviare la ricerca di un sospettato, informa Interpol con una „red notice“ („notizia rossa“ o „notizia di urgenza“) e dirige la collaborazione transnazionale.
di Philipp Woldin
Fonte: Welt
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