Mentre nuove immagini del sito della diga di Ilisu mostrano la crescita del bacino, sabato a Istanbul avrà luogo un evento culturale per Hasankeyf e il fiume Tigri.Nuove immagini dal sito della diga di Ilisu mostrano la crescita del bacino.
L’Iniziativa per tenere vita Hasankeyf ha pubblicato nuove immagini satellitari della regione colpita. La distruzione data dalla diga di Ilisu continua a aumentare, hanno detto gli attivisti che si sono impegnati a “continuare a resistere contro la distruzione della città antica di 12,000 anni. Non è ancora troppo tardi per salvare Hasankeyf e il fiume Tigri!”
Per assicurarsi che Hasankeyf non sia dimenticata e per sottolineare che serve ancora iniziativa, sabato a Istanbul si svolgerà un evento culturale.
L’evento inizierà con spettacoli teatrali, mostre e stand informativi e continuerà con un concerto in cui si esibiranno Ali Doğan Gönültaş, Ayfer Düzdaş, Cem Erdost İleri, Defjen, Merih Aşkın, Metin Kahraman, Taylan Yıldız, Ümit Taşkıran e molti altri.
Tra circa due settimane nella provincia di Êlih (Batman) in Kurdistan del nord, nell’ambito dell’accumulo del controverso progetto della diga di Ilisu si vogliono chiudere tutte le strade che conducono alla città storica di Heskîf (Hasankeyf). Per impedire proteste per il mantenimento del sito nell’area dell’antica Mesopotamia, il governatorato della provincia ha emanato un divieto di manifestazione. Come affermato dalle stesse autorità giovedì scorso, il divieto di attività vale da oggi e dovrà essere mantenuto indicativamente fino al 10 ottobre. La misura, oltre al divieto di riunioni private e pubbliche, dichiarazioni stampa e punti di informazione, impedisce anche lo svolgimento di sit-in e intende servire alla „tranquillità e sicurezza nei confini della provincia“. È vietata anche la distribuzione di volantini.
Già dalla fine di luglio è in corso l’allagamento di Heskîf. Il sito culturale, le cui radici arrivano fino all’età del bronzo, è un luogo unico della storia dell’umanità. Venti culture orientali e occidentali qui hanno lasciato le loro tracce. 5.500 grotte, centinaia di monumenti scoperti finora e un affascinante intreccio tra le rocce e il Tigri, danno a questo luogo un significato globale. Secondo il parere di esperti Heskîf e la circostante Valle del Tigri – uno degli ultimi ecosistemi fluviali esistenti in Turchia – risponde a nove su dieci dei criteri per l’inserimento nel patrimonio culturale dell’UNESCO e costituisce la base vitale per circa 100.000 persone. Ma secondo la volontà del governo turco, una città storica deve essere sommersa per la centrale idroelettrica di Ilisu progettata per una durata di 50 anni e controversa a livello mondiale.
L’allagamento inizialmente era fissato per il 10 giugno. Lo aveva annunciato il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan nella campagna elettorale per le elezioni amministrative. A seguito delle proteste internazionali delle Terze Giornate di Azione Globale per Hasankeyf il 7 e 8 giugno, è stato possibile rinviare temporaneamente l’accumulo.
Fonte: ANF