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Kurdistan

Mandati Interpol dalla Turchia: La sciatteria del BKA fa andare in carcere i propri cittadini – Aggiornamento

Due tedeschi su richiesta delle autorità turche si trovano in carcerazione finalizzata all’estradizione in Slovenia e in Italia. Entrambi sono originari della Turchia, hanno avuto asilo in Germania come perseguitati politici e successivamente la cittadinanza. L’Interpol avrebbe dovuto ritirare il mandato di ricerca. Ma il Das hat non aveva comunicato lo status di rifugiato di entrambi.

Due mesi fa la polizia slovena ha arrestato Ismet Kilic, residente a Duisburg, durante una vacanza e lo ha messo in carcere in attesa di estradizione. La base dell’arresto era un mandato di arresto e estradizione in Turchia diramato come una cosiddetta “red notice“ attraverso l’organizzazione di polizia Interpol.

Kilic aveva chiesto asilo in Germania nel 1997. È stato riconosciuto come perseguitato politico, sulle base delle accuse della Turchia di aver fondato un sindacato per i dipendenti statali e di essere membro di un’organizzazione estremista di sinistra. La sua condanna da parte del tribunale di Ankara è avvenuta in contumacia. Il mandato Interpol che ora ha portato al suo arresto, riguarda la pena detentiva comminata all’epoca.

Mandato ritirato troppo tardi

Per via del suo status di rifugiato però Kilic non può essere consegnato allo Stato che lo perseguita. La richiesta viola l’articolo degli statuti Interpol secondo il quale all’organizzazione è interdetta la „attuazione o partecipazione in questioni o vicende a carattere politico, militare o razziale“.

A Interpol non era noto lo status di rifugiato di Kilic. Ma la segreteria generale a Lione aveva inviato gli uffici criminali degli oltre 190 Stati membri a dare comunicazione rispetto ai proprio cittadini una comunicazione in relazione a eventuali procedimenti asilo. Il retroscena erano numerosi mandati di ricerca di arresto abusivi, per cui l’Interpol stesso un anno aveva istituito una commissione per la verifica di 80.000 mandati.

L’arresto di Kilic è avvenuto a causa della sciatteria delle autorità tedesche a si sarebbe potuto evitare. La comunicazione sul suo riconoscimento come richiedente asilo da parte dell’ufficio federale della polizia criminale (BKA) secondo informazioni ottenute da netzpolitik.org è avvenuta solo dopo il suo arresto in Slovenia. Interpol quindi il 5 settembre ha ritirato il mandato turco e ha invitato tutti gli uffici criminali collegati alla cancellazione.

Kilic non è stato messo in guardia

Il BKA non solo avrebbe dovuto informare Interpol del mandato abusivo nei confronti di Kilic, anche nel suo luogo di residenza non si è tenuto conto dell’uomo. Come unico governo regionale, la Renania Settentrionale-Vestfalia dopo l’arresto dello scrittore Doğan Akhanlı due anni fa in Spagna, aveva disposto chiesto una verifica di tutti i mandati di ricerca Interpol turchi.

L’ufficio criminale regionale avrebbe dovuto esaminare tutte le “red notice” emesse dopo il 2013 rispetto a una possibile persecuzione politica. Gli interessati con asilo in Germania dovevano essere avvisati dalla polizia in caso di viaggi all’estero. Per quanto noto, Kilic non ha mai ricevuto un simile avviso, anche se il mandato nei suoi confronti è di data successiva al 2013.

Anche la commissione di verifica presso l’Interpol aveva classificato alcuni mandati in essere come abusivi in quanto finalizzati alla persecuzione politica. La segreteria generale ha rilevato violazioni dell’articolo 3 in 130 “red notice” e ne ha informato anche il BKA.

Questo non necessariamente protegge dall’arresto in Germania, perché secondo una propria verifica il BKA ha trasformato 130 di questi mandati in ordini di carcerazione tedeschi, quindi il mandato di cattura degli interessati in Germania è ancora in essere. Non è noto se gli altri Stati membri di Interpol agiscono in modo simile e ignorano singole richieste di cancellazione da Lione.

Trattato sull’estradizione vieta la persecuzione politica

Le autorità slovene nonostante il ritiro della “red notice” da parte dell’Interpol continuano a tenere Kilic in carcere e hanno chiesto alla procura turca di motivare la richiesta di estradizione. Due richieste di rilascio sono state rifiutate dal tribunale competente per pericolo di fuga in Germania. Undici anni fa Kilic aveva ottenuto la cittadinanza tedesca, per questo la Slovenia lo tratta come un cittadino UE.

La Turchia desidera un’estradizione di Kilic grazie al Trattato Europeo sulle Estradizioni del Consiglio d’Europa (EurAuslÜbk ). Come in un mandato mandato di cattura UE, nel quale gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno concordato un’estradizione semplificata, i partner dell’EurAuslÜbk sono tenuti a un disbrigo rapido.

Tuttavia anche il trattato del Consiglio d’Europa vieta una strumentalizzazione per la persecuzione politica. Quindi mandati vanno obbligatoriamente respinti se un reato per il quale sono stati richiesti, è da considerare un atto politico o la persecuzione di basa sulle idee politiche degli interessati.

Cittadino di Hannover agli arresti domiciliari

L’arresto di Ismet Kilic non è un caso isolato. Da ultimo alla fine della scorsa settimana il cittadino tedesco Adnan Ö. è stato per un mandato Interpol mentre era in vacanza a Bolzano. Anche lui dopo la sua fuga negli anni ‘90 ha avuto asilo in Germania e vive a Hannover.

Anche il mandato per Ö. è stato ritirato da Interpol dopo il suo arresto. Ma nonostante questo non è stato rilasciato, le autorità italiane hanno acconsentito a una sistemazione agli arresti domiciliari. Lì deve attenere la procedura della richiesta di estradizione. Ö., secondo quanto di apprende dai madia ha anche la cittadinanza turca.

I due arrestati vengono seguiti dall’ambasciata tedesca secondo i consueti procedimenti consolari. Nel caso di Ismet Kilic l’ambasciata ha trasmesso al tribunale sloveno anche le informazioni dell’ufficio federale per la migrazione relativi alla procedura per l’asilo. Anche se in Slovenia il caso viene trattato in Slovenia, la giustizia viene considerata indipendente dal governo federale, il Ministero degli Esteri si è spinto un po’ avanti: l’ambasciata averebbe „evidenziato il significato politico del caso“ al Ministero degli Esteri sloveno.

Di Matthias Monroy

Fonte: Netzpolitik.org

https://netzpolitik.org/2019/interpol-ersuchen-aus-der-tuerkei-schlampigkeit-des-bka-bringt-eigene-staatsangehoerige-ins-gefaengnis/#spendenleiste

Avvocato: revocato il mandato di cattura nei confronti del turco-tedesco

Roma (dpa) – Il mandato di cattura contro il collaboratore della città di Hannover che era stato arrestato su richiesta della Turchia durante una vacanza in Italia, secondo quanto affermato dal suo avvocato è stato rilasciato. L’uomo attualmente si troverebbe ancora in Italia agli arresti domiciliari in attesa di essere liberato, ha detto venerdì il suo avvocato italiano Nicola Canestrini all’agenzia stampa Deutsche Presse-Agentur. L’ente internazionale di ricerca Interpol “su pressione diplomatica dalla Germania” avrebbe ritirato il mandato di cattura. L’uomo avrebbe nazionalità sia tedesca che turca.

“Il mio cliente era pronto a uno sciopero della fame per protestare contro il suo arresto”, ha affermato inoltre Canestrini. In Turchia l’uomo sarebbe stato accusato tra l’altro di omicidio e di appartenenza a un’organizzazione terroristica. Si tratterebbe però di persecuzione politica.

L’uomo era stato arrestato in Alto Adige all’inizio della scorsa settimana. Secondo quanto riferito dal suo avvocato era fuggito in Germania dalla Turchia negli anni ‘90 e lì aveva ottenuto asilo. Interpol non si è pronunciato sul caso.

Fonte: Süddeutsche Zeitung

https://www.sueddeutsche.de/politik/n-anwalt-haftbefehl-gegen-deutsch-tuerken-aufgehoben-dpa.urn-newsml-dpa-com-20090101-190927-99-63700

 

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