Il confine turco siriano è diventato negli ultimi anni un simbolo di resistenza e autodeterminazione di un popolo, quello Kurdo, che da sempre lotta per avere un suo territtorio.Il Rojava (noto anche come Kurdistan siriano o Kurdistan Occidentale) oltre ad essere un esempio di resistenza è diventato anche una sperimentazione democratica interessantissima, infatti Il governo della regione è basato sulla filosofia del federalismo democratico che implica l’autosufficienza, il localismo e il pluralismo politico.
Tutto è nato dalla Carta di Rojava :“Noi, popoli delle Regioni Autonome, ci uniamo attraverso la Carta in uno spirito di riconciliazione, pluralismo e partecipazione democratica, per garantire a tutti di esercitare la propria libertà di espressione. Costruendo una società libera dall’autoritarismo, dal militarismo, dal centralismo e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica, la Carta riconosce l’integrità territoriale della Siria con l’auspicio di mantenere la pace al suo interno e a livello internazionale.”
Nei giorni della resitenza a Kobane dall’Europa e dall’Italia sono accorsi a centinaia, tra attivisti di associazioni, centri sociali e gruppi solidali dando vita a staffette che hanno sviluppato quella diplomazia dal basso che dal Chiapas è diventato un percorso democratico e diretto di solidarietà attiva.
OGGI QUESTA ESPERIENZA è MINACCIATA DALLA TURCHIA DEL DITTATORE ERDOGAN !
CHIEDIAMO A TUTTI DI ESPRIMERE LA MASSIMA SOLIDARIETÀ E PARTECIPARE
SABATO 12 AD UN PRESIDIO DI SOLIDARIETà DALLE ORE 17 IN PIAZZA DELLA VITTORIA EMPOLI
Cobas empolese valdelsa
Comunità in Resistenza Empoli/CSA Intifada