La Cgil di Parma aderisce al corteo che si terrà il lunedì 14 Ottobre 2019, con partenza alle ore 19.00 da Piazzale S. Croce, per protestare contro l’invasione del nord della Siria da parte dell’esercito Turco, che sta causando decine di morti anche tra i civili, e sostenere l’intervento della diplomazia europea e dell’ONU per mettere fine agli attacchi.
Cgil Cisl e Uil hanno inoltre lanciato una mobilitazione nazionale, con il presidio a Roma, lunedì 14 ottobre alle ore 17.30 a Piazza Santi Apostoli. Le tre sigle “esprimono la loro profonda preoccupazione di fronte ai bombardamenti contro la popolazione curda nel nord della Siria e all’ingresso di truppe turche in Siria. – si legge in una nota firmata dai segretari confederali Nino Baseotto, Giorgio Graziani e Pierpaolo Bombardieri – Il conflitto, per il quale si era costituita una coalizione internazionale dal 2014 con il sostegno degli Stati Uniti di Barack Obama, aveva visto soprattutto donne e uomini dell’esercito curdo battersi in prima linea per respingere l’offensiva del sedicente stato islamico e finalmente costringerlo alla resa. La decisione del presidente della Turchia Erdogan di attaccare di nuovo la Siria di Bashar Assad, con lo scopo di liberare l’area dai curdi, ha avuto sostanzialmente il via libera dal presidente Usa Donald Trump, che ha così voltato le spalle ai combattenti che hanno guidato la resistenza contro i fondamentalisti islamici dell’Isis”.
“In tutto questo – osservano i sindacati – assistiamo al silenzio dell’Europa, che fino a oggi ha stretto un accordo con la Turchia, chiudendo un occhio sulla più che discutibile guida politica di Erdogan, in totale contrapposizione con i principi di difesa dei diritti umani cui tutti i valori europei sono ispirati, pagando 6 miliardi di euro per il mantenimento dei campi profughi degli esuli siriani. Europa che tace anche di fronte alla minaccia di inviare i profughi verso l’Europa”.
Cgil, Cisl e Uil esprimono la preoccupazione dei lavoratori italiani di fronte all’aggravamento della crisi che già determina ulteriori perdite di vite umane e potrebbe destabilizzare completamente gli equilibri politici internazionali. E fanno appello alla Comunità internazionale perché si fermi immediatamente la deriva militare e si apra una conferenza che affidi alla diplomazia la soluzione di tutti i problemi tuttora aperti nella regione. “Anche in linea con le posizioni espresse dalla Ces nella lettera inviata ai vertici delle istituzioni europee – concludono – facciamo appello al governo italiano perché si attivi per una iniziativa dell’Unione Europea che riveda gli accordi con la Turchia e si faccia garante per la ricerca di una soluzione pacifica con l’apertura immediata di una piattaforma multilaterale in sede Onu che garantisca innanzitutto la pace e la tutela dei diritti umani”.
Appuntamento lunedì alle 19 con partenza da piazzale S. Croce a Parma