Oggi il collettivo Li.S.C si è riunito in un presidio nel cortile della sede di Ca’ Foscari, a Venezia, in occasione della seduta del Senato Accademico in cui si discuteva dell’appello CRUI. Mentre tanti studenti attraversavano il presidio e sottoscrivevano l’appello contro la guerra e in difesa della Rojava, il Senato Accademico ha approvato il testo, nato dalle mobilitazioni di queste settimane e accolto all’unanimità dall’Assemblea dei Rappresentanti degli Studenti.
«Siamo estremamente felici e soddisfatti di questa presa di posizione da parte dell’università, conseguenza delle pressioni degli studenti – scrive il collettivo -. L’attivazione del corpo studentesco è riuscita a portare l’università ad assumere una posizione chiara contro la Turchia di Erdogan e a sostegno della Rojava. Una vittoria su cui vigileremo affinché abbia dei risvolti pratici».
Ecco il testo:
Visto il perpetuarsi dell’operazione Fonte di Pace intrapresa dal governo turco nei confronti delle popolazioni dei territori del nord est della Siria, in particolare nella regione autonoma del Rojava;
Vista l’approvazione dell’ateneo della mozione proposta dal network università per la pace attraverso al CRUI;
Condividendo la suddetta mozione, considerandola un primo passo, ma ritenendo necessaria una presa di posizione politica più netta da parte degli organi collegiali dell’università;Si chiede al Senato Accademico l’approvazione del presente documento, approvato all’unanimità dall’ARS nel corso della seduta del 4 novembre 2019.
L’invasione del nord est della Siria da parte dell’esercito turco rappresenta una grave violazione dei diritti umani e la volontà di porre fine all’esperienza del confederalismo democratico in atto nei territori del Rojava. Un esperimento riuscito di società ecologista, femminista, antifascista, laica, pluriconfessionale e multietnica che si è sviluppato nonostante il complesso contesto dei territori del Medioriente spesso segnato da guerre, persecuzioni e nazionalismi. Nella difficoltà della costruzione di tale società, le comunità del nord est della Sira sono riuscite a fermare l’offensiva dello Stato Islamico (Daesh) in primis resistendo e poi facendo perdere progressivamente terreno ai miliziani islamisti; costoro troppo spesso sono stati coadiuvati nelle loro attività dai soldati del governo turco, anch’essi respinti e ridimensionati nelle loro mire espansioniste dalle unità combattenti del nord est della Siria.
Presa coscienza della portata fondamentale di queste lotte a difesa dei valori universali e dei diritti umani, riteniamo imprescindibile una presa di posizione netta da parte del mondo accademico che, a partire da Ca’ Foscari, condanni l’offensiva turca nei territori in questione.
Pertanto, riteniamo doveroso, anche in virtù dell’eccellenza rappresentata dal Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, l’impegno dell’ateneo nell’instaurare una proficu collaborazione accademica e scientifica con le università nel nord est della Sira, riconoscendone il valore di innovazione didattica – in particolare nel campo degli studi di genere – pratica già avviata dall’università Paris 8.
Auspicabile è anche la promozione di seminari e conferenze che permettano di approfondire le questioni legate alle criticità sopra elencate, permettendo da una parte un’analisi critica dell’operato turco, dall’altra la restituzione della dignità accademica alle tematiche riguardanti i popoli del nord est della Siria, con particolare attenzione al Rojava.Infine, riteniamo opportuno rendere pubblici i rapporti che la nostra università intrattiene con eventuali enti pubblici o privati che finanziano direttamente o indirettamente il governo turco, interrompendo quelli già in essere ed impegnandosi a non intesserne di nuovi.
Venezia today