L’antico sito di Hasankeyf in Kurdistan del nord è alle soglie della scomparsa. L’Iniziativa per il salvataggio di Hasankeyf parla di „giorni dell‘apocalisse“.L’Iniziativa per Tenere Viva Hasankeyf (curdo: Heskîf) ha rilasciato una dichiarazione sulla distruzione dell’antico sito da parte dello Stato turco. Da quanto si apprende nella dichiarazione, la via del mercato è stata distrutta con ruspe e scavatrici. I lavori di demolizione continuano. Alcuni dei proprietari dei negozi, per protesta hanno incendiato le loro botteghe. Il governatore della provincia i Êlih (Batman) ha vietato tutte le attività pubbliche a Heskîf per impedire ulteriori proteste. Ai giornalisti viene impedito l’accesso alla località. Giornalisti che in precedenza hanno riferito di Heskîf vengono perseguiti a livello giuridico. Per Heskîf e la Valle del Tigri sono „giorni dell‘apocalisse“, così l‘Iniziativa. La dichiarazione si conclude con un nuovo appello al mondo di salvare Heskîf.
La dichiarazione afferma: “Le prima tracce umane si sono viste 300,000 anni fa, il primo insediamento umano è datato a 12,000 anni fa, e l’antica città che è un museo a cielo aperto e casa di almeno 24 civiltà, ha 289 tumuli e 199 insediamenti parzialmente scavati. Inoltre la Valle del Tigri ospita almeno 100 specie endemiche, di cui molte a rischio di estinzione. La diga di Ilisu cancellerà tutto questo.”
Alle fine di luglio è iniziato l’allagamento di Heskîf. Il sito culturale, le cui radici arrivano fino all’età del bronzo, è un luogo unico della storia dell’umanità: oltre venti civiltà occidentali e orientali qui hanno lasciato le loro tracce. 5.500 grotte, centinaia di monumenti finora scoperti e un intreccio affascinante con le rocce e il Tigri danno al luogo un significato globale. Secondo gli esperti, Heskîf e la circostante Valle del Tigri – uno degli ultimi grandi ecosistemi fluviali esistenti in Turchia – corrispondente a nove su dieci criteri per una registrazione da parte dell’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità e formano la base di sostentamento vitale per circa 100.000 persone. Ma secondo la volontà del governo turco, la storica città dovrà essere sommersa per la centrale idroelettrica di Ilisu – uno dei progetti di diga più discussi al mondo – progettata per una durata di 50 anni.
Fonte: ANF