L’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto nel quale si parla di esecuzioni di gruppo e altri gravi crimini di guerra da parte delle truppe di occupazione in Siria del nord.In un rapporto di Human Rights Watch sulle violazioni dei diritti umani in Siria del nord si parla di esecuzioni di gruppi di civili e del „far sparire“ di operatori umanitari da parte delle milizie dello „Esercito Nazionale Siriano” (ENS) sotto il comando della Turchia. L’ENS, secondo il rapporto, ha impedito il rientro di famiglie curde scacciate dall’invasione e „saccheggiato le loro proprietà, appropriandosene illegalmente o occupandole.“
Esecuzioni, sequestri e saccheggi
„L’esecuzione di civili, il saccheggio di proprietà e il blocco degli espulsi al rientro nella loro terra natia sono una prova schiacciante del fatto che le ‚zone sicure‘ proposte dalla Turchia non saranno sicure“, ha detto Sarah Leah Whitson, direttrice per il Vicino Oriente di HRW. Whitson ha dichiarato inoltre: „Contrariamente alla narrativa turca, che la loro operazione starebbe creando una zona sicura, i gruppi che ha impiegato per il controllo del territorio praticano abusi contro civili e discriminano su base etnica.“
Human Rights Watch ha interrogato dieci persone, tra loro due medici e tre parenti di vivvime, per documentare queste violenze. L’associazione per i diritti umani ha verificato anche materiale e immagini di attivisti e parenti che confermano questi crimini di guerra. HRW ha documentato riprese del vilipendio di cadaveri da parte di miliziani dell’ENS, l’esecuzione della politica curda Havrin Khalaf e il destino di collaboratori scomparsi della Mezzaluna Rossa Curda.
Human Rights Watch tra il 6 e l’11 novembre ha intervistato anche cinque civili curdi che confermano che i gruppi hanno occupato le loro case e impediscono il ritorno a loro o ai loro famigliari. In un altro caso miliziani dell’ENS hanno ucciso un gruppo di tre uomini curdi che avevano cercato di ritornare a Serêkaniyê (Ras al-Ain).
HRW classifica l’operato dell’ENS come crimine di guerra e in merito prosegue: „La Turchia chiude gli occhi davanti al riprovevole comportamento dei gruppi che rappresenta. Fino a quando la Turchia avrà il controllo su questi territori, ha responsabilità di indagare su queste violazioni di diritti e di mettervi fine.”
La tregua non regge
Rispetto alla presunta tregua che sarebbe in vigore dal 22 ottobre, HRW dichiara: „Nonostante un accordo su una tregua e su una zona di sicurezza tra Russia e Turchia del 22 ottobre, i conflitti tra le forze siriane democratiche ‒ le forze a guida curda, un tempo sostenute dalla coalizione internazionale a guida USA contro Stato Islamico (noto anche come ISIS) ‒ e l’ENS.“
Fonte: ANF