Shahuz Hassan ha affermato che le iniziative e gli appelli lanciati per l’unità nazionale sono molto importanti, e che l’unità nazionale è di vitale importanza per il popolo curdo.Ha dichiarato: “Erdogan sta cercando di frammentare il popolo e legittimare la sua campagna di attacchi di genocidio contro di noi e Masror Bazrani deve riconoscere questo punto e non cadere nella sua trappola. “
Le dichiarazioni del copresidente del Partito dell’Unione Democratica (PYD) Shahuz Hassan sono state espresse durante un dialogo con l’agenzia di stampa Hawar (ANHA), Riguardante i recenti avvenimenti in Kurdistan, gli attacchi turchi alle aree nel Nord-est della siria e l’esclusione di componenti della Siria nord-orientale dal Comitato costituzionale e le ragioni del suo fallimento.
Quello che segue è il testo dell’intervista:
L’esercito di occupazione turco lancia attacchi nelle aree del nord-est della Siria, oltre ai suoi attacchi alle aree del Kurdistan Başûr e all’arresto di politici nel Kurdistan Bakur , come valuta questi attacchi e perché l’esercito di occupazione turco prende di mira la presenza curda?
In realtà, questa fase dura da molto tempo, lo stato turco e l’attuale governo seguono una mentalità fascista e prendono di mira la presenza curda e credono che la soluzione ai suoi problemi esistenti risieda nell’eliminazione del popolo curdo, e questo è un errore storico commesso dall’attuale governo, e questi attacchi hanno conseguenze strategiche e colpiscono l’intera regione.
Quindi il popolo curdo sta lottando e resistendo alle politiche di negazione dell’occupazione turca, e questa resistenza è ora al suo apice nel Rojava e nella Siria nord-orientale. Il popolo curdo, con la sua resistenza, ha dimostrato a tutto il mondo di essere un popolo che lotta per la libertà e un popolo che chiede la pace, la mentalità che governa la Turchia è una mentalità fascista e segue una politica di genocidio e cambiamento demografico contro il nostro popolo .
Ciò che possiamo osservare ora è che c’è una politica di sterminio del popolo curdo da parte di regimi dittatoriali e la politica di occupazione del Kurdistan non è un modo per risolvere le crisi attualmente esistenti. Perché il popolo curdo ha raggiunto questo punto attraverso la sua costante resistenza e lotta. Nonostante l’attuale fase, le circostanze difficili, gli attacchi feroci e le politiche di sterminio contro il nostro popolo; la nostra società mostra grande resistenza, resistenza per la dignità, che risuona in tutto il mondo, e siamo convinti che il nostro popolo prevarrà. La storia ha dimostrato che la mentalità dittatoriale non trionfa mai sul libero arbitrio dei popoli in lotta.
Ci sono stati diversi appelli per l’unificazione dei curdi, e sono state lanciate diverse iniziative in questo senso, oggi intellettuali e artisti all’estero hanno lanciato una nuova iniziativa per unire le fila curde, come vedi queste iniziative?
Gli appelli lanciati per unire i ranghi curdi ci mostrano che il popolo curdo sta attraversando una fase delicata e decisiva, c’è il destino della nostra gente sul tavolo ora, bisogna unire le forze curde sul campo, tutti i partiti e le forze politiche devono unirsi per rispondere all’appello del nostro popolo, che ha unito il suo discorso e si è unito nella Resistenza per la dignità. Le forze politiche e i partiti devono ascoltare la voce della ragione e la voce delle persone che chiedono l’unificazione delle forze in Rojava, Başûr, Bakur e Rojhilat Kurdistan.
Gli appelli e l’iniziativa lanciati dalle SDF e da artisti e intellettuali della diaspora sono molto importanti. Ciò dimostra che l’unità nazionale è un’esigenza fondamentale e vitale per il popolo curdo, le opinioni politiche divergenti non dovrebbero ostacolare l’unità nazionale in questa fase delicata e tutti dovrebbero capire che gli interessi del popolo sono superiori ad ogni interesse personale, di partito o familiare.
Ogni volta che viene lanciata un’iniziativa per unire i ranghi curdi in Kurdistan, vediamo che l’occupazione turca intensifica i suoi attacchi e cerca anche di mostrare alcuni partiti come rappresentanti del popolo curdo, lanciando nel frattempo attacchi nelle aree della Siria nord-orientale e accusando le forze ed i partiti che combattono per il popolo curdo di terrorismo. Tenendo presente la recente visita di Masrur Barzani in Turchia, secondo te, qual è lo scopo di questo tentativo politico della Turchia contro i curdi?
Prima di tutto, vorrei sottolineare che la mentalità fascista in Turchia sta ora crollando di fronte alla resistenza della nostra gente, il progetto presentato da Erdogan è respinto dai paesi internazionali ed europei e dai popoli che lottano per la libertà e persino dall’interno Turchia, solo lo stato del Qatar sostiene il progetto di Erdogan.
Erdogan è ora solo, non ha ricevuto alcun sostegno dai paesi internazionali a lanciare attacchi contro la nostra gente, quindi Erdogan sta ora cercando di legittimare i suoi attacchi e per questo chiama a supportarlo le forze a lui vicine, come il Qatar e parte dell’attuale governo libico, per mostrare all’opinione pubblica che non è solo.
Erdogan sta anche provando a dividere la voce del popolo curdo per legittimare gli attacchi alla nostra società e legittimare il genocidio politico contro di noi, invito quindi il governo regionale del Kurdistan e il signor Masrur al-Barazani a rendersene conto ed a non cadere nella trappola di Erdogan.
In un contesto come questo, la situazione siriana viene ora nuovamente discussa nei forum internazionali e recentemente è stato formato un comitato per redigere una nuova costituzione siriana, i componenti della Siria nord-orientale sono stati esclusi da queste discussioni e dal comitato che ha fallito, di chi è la responsabilità?
L’esclusione dei componenti del nord-est ed il fallimento del comitato costituzionale sono fatti strettamente collegati, per risolvere politicamente la crisi siriana bisogna rispettare la volontà del popolo siriano, lo dicono tutti, ma praticamente non viene fatto nulla in questo senso.
Per spiegarci, Prima della sessione del Comitato costituzionale, l’Iran, la Russia e la Turchia andarono a Ginevra, sebbene Pedersen non li invitò, e dichiararono il loro sostegno al Comitato costituzionale. Tutti sanno che questi tre paesi hanno un impatto sulla crisi siriana, rilasciare una dichiarazione del genere è la prova che questi paesi vogliono che la soluzione alla crisi siriana sia in accordo con i loro interessi e questo evidentemente è un ostacolo alla soluzione della crisi.
Nello stesso contesto, l’esclusione dei componenti della Siria nord-orientale e delle forze democratiche da questo comitato è anche la prova della mancanza di una soluzione alla crisi siriana, perché le parti coinvolte nel comitato sono il regime siriano con la sua mentalità nazionalista e autoritaria che ha governato la Siria per quasi 50 anni, e dall’altra parte ci sono i Fratelli Musulmani turchi, e il loro volto è emerso negli ultimi anni del conflitto siriano, c’è la Fratellanza dietro tutti i mercenari che la Turchia usa per raggiungere il suo scopo, pertanto, la crisi siriana non può essere risolta attraverso questi comitati.
L’esclusione delle componenti della Siria nord-orientale che hanno combattuto per la libertà e la democrazia e che hanno combattuto contro i mercenari dell’ISIS dalle discussioni in corso sulla soluzione della crisi siriana è un errore storico. Tutti ne sono responsabili, a partire dalle Nazioni Unite, dai garanti di Astana e dal piccolo gruppo. Chiunque voglia trovare una soluzione alla crisi siriana dovrà garantire in qualsiasi incontro o discussione la partecipazione di tutti i rappresentanti della Siria e il focus di tali incontri e discussioni sarà il libero arbitrio del popolo siriano.
Fonte: ANHA