Oltre 200 giornaliste e giornalisti hanno lanciato una petizione online per il collega Aziz Oruç arrestato in Turchia.Una settimana fa il giornalista curdo Aziz Oruç in Bazîd (Doğubayazıt) è stato arrestato nella provincia di Agirî (Ağrı) in Kurdistan del nord. Aveva cercato di raggiungere l’Europa passando dall’Iran attraverso l’Armenia per chiedere asilo politico. Sul confine armeno-iraniano è stato arrestato e torturato. Una richiesta di asilo presentata in stato di difficoltà non è stata neanche inoltrata alle autorità competenti. Oruç è stato invece consegnato alle forze di sicurezza iraniane. Dopo un ulteriore arresto sul lato iraniano del confine, nuove torture e una molta, alla Oruç è stato abbandonato scalzo nella zona di confine. Lì è riuscito a raggiungere deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP) per chiederli aiuto. Avvistati dall’HDP, i politici locali Abdullah Ekelek e Muhammet Ikram Müftüoğlu si sono recati sul posto che Aziz Oruç ormai aveva raggiunto semi-congelato. Mentre sul bordo della strada attendevano un taxi che doveva portare Oruç dalla sua famiglia, sono stati improvvisamente buttati a terra, ammanettati con le mani dietro alla schiena e arrestati dalla polizia turca. Da quel momento Aziz Oruç si in stato di arresto. Ekelek e Müftüoğlu intanto sono in carcere. Contro di loro è stata disposta la carcerazione preventiva con accuse di terrorismo.
Attraverso il sito web change.org ora 230 prim* firmatar* hanno lanciato una campagna. Oruç si trova in custodia della polizia turca dall’11 dicembre. I e le firmatar* chiedono l’immediata liberazione di Oruç. Le e i giornalist* condannano come Oruç è stato rappresentato nei media come „terrorista“ che sarebbe stato catturato sul confine iraniano e che nonostante le ferite, il freddo e la torture subite non sia stato curato. Il suo arresto è stato inizialmente confermato fino al 18 dicembre.
Nella petizione si entra nel merito anche delle condizioni generali per giornalist* in Turchia. Dei 130 giornalist* arrestati negli Stati del Consiglio d’Europa, 110 si trovano in carcere nella sola Turchia. Vengono continuamente arrestat* giornalist*, rilasciati con misure cautelari e divieto di espatrio. Questo riguarda anche accademic*e politic*. I e le firmatar* scrivono: „Di fatto la Turchia ormai è un carcere aperto.“ Anche il modo di procedere dell’Iran e dell’Armenia vengono duramente condannati. Le e i giornalist* chiedono:
„La detenzione illegale del nostro collega Aziz Oruç deve finire immediatamente, deve essere liberato senza indugi. Fino a allora invitiamo giornalist* e organizzazioni della stampa, sindacati, la Commissione per i Diritti Umani dell’ONU, il Parlamento Europeo e tutte le organizzazioni per i diritti umani, a osservare con attenzione l’operato della Turchia e a mostrarsi solidali.“
Nota della redazione: attualmente la versione della petizione accessibile su change.org è solo in lingua turca. Una versione in lingua francese, inglese e curdo è accessibile su:
http://www.kedistan.net/2019/12/17/petition-multilingual-free-aziz-oruc/
Fonte: ANF