Il 21 marzo i popoli del Medio Oriente festeggiano il Newroz come festa per l’inizio della primavera per del nuovo anno. Per il popolo curdo il Newroz è allo stesso tempo simbolo della resistenza contro la dittatura, il colonialismo e il razzismo, per la democrazia, la libertà e la parità di diritti.
Mentre il Newroz in passato aveva fatto germogliare la speranza per una soluzione politica della questione curda – ricordiamo i messaggi storici del leader curdo Abdullah Öcalan – il Newroz di quest’anno è caratterizzato dalla guerra. Non solo il Kurdistan, ma l’intero Medio Oriente continuano a essere segnati da linee di conflitto che diventano sempre più profonde.
Occupando interi territori e provocando esodi di massa e catastrofi umanitarie in Medio Oriente, Erdogan sta dimostrando tutta la sua barbaria espandendo le sue mire non solo alla Siria ma a tutta l’area del mediterraneo. Oltre ad Afrin intere città sono state invase, saccheggiate e occupate da turchi e gruppi jihadisti alleati distruggendone la storia, l’identità culturale, opprimendo intere popolazioni. Con ogni mezzo sta cercando di cancellare le conquiste dei curdi, soprattutto nel Rojava, dove si è sviluppato un modello democratico, di genere, multietnico ispirato dai principi del Confederalismo democratico.
In Turchia la repressione è giunta ad un livello più alto mettendo a tacere ogni voce di dissenso. Nonostante lo stato di emergenza (Ohal), instaurato dopo il fallito tentativo di colpo di stato, sia terminato, tutti i provvedimenti assunti rimangono in vigore. La pressione contro sindaci democraticamente eletti, attivisti politici e la società civile è in aumento. In spregio alla volontà popolare nel 2019 sono stati designati commissari governativi nelle municipalità amministrate da HDP. A 6 co-sindaci municipalie, a 51 membri di consiglio comunale e a 4 mebri di consigli provinciali non è stato conferito il mandato. 27 su 47 co-sindaci sono stati arrestati. 32 sindaci e 61 membri di consigli comunali sono stati destituiti. Particolarmente grave è la situazione di migliaia di detenuti politici, dei quali 1334 seriamente malati. Nel corso del 2019 un totale di 2987 persone sono state arrestate.
La questione curda necessita di una soluzione pacifica e democratica al fine di democratizzare la Turchia ed il Medio Oriente e porre fine alle situazioni di conflitto e di caos. Da 21 anni il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan è sequestrato nell’isola-carcere di Imrali, in condizione di totale isolamento. Nonostante questo ha avanzato ancora concrete proposte per una soluzione politica della questione curda e ha dato la sua disponibilità a contribuire a un processo che porti la pace in Medio Oriente, dimostrando di avere un ruolo importante nel far fronte alla situazione attuale.
Ma noi curde e curdi rimaniamo fedeli allo spirito di resistenza del Newroz ai principi del Confederalismo democratico e vi invitiamo a partecipare in veste di osservatori internazionali alle celebrazioni del Newroz in Turchia.
Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia
Date: 17- 24 Marzo
Località: Diyarbakir- Turchia
Per informazioni sulla partecipazione:
UIKI Onlus info.uikionlus@gmail.com