Kurdistan

Idlib: Sarebbero stati uccisi oltre 113 soldati turchi – Attacchi turchi in Siria del nord

Secondo fonti di ANF almeno 113 soldati turchi hanno perso la vita in attacchi aerei russi a Idlib. I cadaveri vengono portati in ospedali pubblici nelle città di confine turche. Intanto in Turchia Twitter è stato bloccato.

Nella provincia violentemente contesta di Idlib nel nordovest della Siria, secondo fonti di ANF almeno 113 soldati turchi hanno perso la vita in attacchi aerei turchi. Dozzine di altri soldati sono feriti. I cadaveri dei soldati sono stati portti in ospedali nelle città di confine. Solo l’ospedale statale a Reyhanli (provincia di Hatay) che ormai è stato chiuso per l’assistenza sanitaria civile, secondo indagini dell’agenzia stampa Mezopotamya (MA) sarebbero stati portati i cadaveri di 100 soldati. Altri 32 cadaveri sarebbero stati portati in un ospedale nel capoluogo di provincia Hatay. Per i feriti si cercano donazioni di sangue. Davanti all’ospedale sono riunite numerose persone. Il traffico a Reyhanli è bloccato.

Giovedì inoltre sarebbero stati spediti documenti di mobilitazione a insegnanti maschi a Hatay. Intanto l’esercito turco ha aumentato le sue attività nella zona di confine. Il valico di confine di Oğulpınar è chiuso fino a nuovo ordine, l’intera regione dichiarata zona chiusa. Si vogliono evacuare alcuni villaggi lungo la linea di confine. Anche il reparto di terapia intensiva dell’ospedale statale di Iskenderun per i civili è chiuso e anche in altre strutture della provincia verrà attuata la misura.

In tutti i social network inoltre sono compare diverse riprese video, che se fossero vere mostrano un’immagine drammatica dell’esercito turco. In una delle riprese si sente la voce di un uomo – evidentemente un collaboratore dell’ospedale di Reyhanli – che parla di 58 soldati uccisi nell’obitorio. In un’altra sequenza – evidentemente ripersa da un soldato turco – si dice: „Compagni, qui abbiamo evacuato circa 25 – 30 martiri con carri armati Kirpi nell’ospedale di Hatay. Inoltre abbiamo persone sotto le macerie. La situazione è tesa, ci sono molti feriti.“ In un’altra registrazione audio si parla di veicoli „pieni di martiri“. „La situazione qui è davvero grave, che Dio ci assista tutti. Non credo che lasceremo vivi questo posto.“

Nel palazzo presidenziale a Ankara-Beştepe il capo del regime Recep Tayyip Erdogan si è riunito con il suo stato maggiore e il Ministro della Difesa Hulusi Akarar per una seduta di guerra sulla situazione a Idlib. Il Ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu ha parlato telefonicamente con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Intanto il governatore di Hatay ha confermato 22 soldati morti. In precedenza aveva parlato di nove soldati uccisi e attribuito all’esercito del regime siriano la responsabilità degli attacchi. Dalla sera in Turchia è in per la maggior parte bloccato il servizio di notizie brevi Twitter.

Alla vigilia dell’attacco aereo del regime siriano contro soldati turchi a Idlib che per la Turchia è stato devastante, il Ministero della Difesa russo aveva dichiarato che la Turchia attraverso il suo sostegno a „gruppi armati illegali“ aveva violato l’accordo di Sochi. Di fatto la Turchia ha sistematicamente ampliato il suo sostegno alla propaggine siriana di Al-Qaida, Hayat Tahrir al-Sham (HTS), a Idlib e secondo informazioni dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani martedì insieme agli jihadisti avrebbe riconquistato la città di Saraqip presa dal regime siriano. Il Ministro della Difesa russo ha dichiarato: „La parte turca dell’accordo si Sochi continua a fare fuoco contro granate di artiglieria sulla zona di cessate il fuoco e sostiene gruppi armati illegali.“

La Turchia nell’accordo di Sochi si era impegnata a combattere gli jihadisti. La Russia ha ftto riferimento all’osservazione di droni. Inoltre il Ministero della Difesa ha dichiarato che droni turchi sarebbero stati abbattuti nell’attacco contro truppe siriane.

Intanto secondo informazioni aggiornate lo Stato turco ieri sera verso le 23.50 ha attaccato con granate di artiglieria i villaggi di Merenaz, Malikiyê e al-Qamiyê nella provincia di Şera nella zona di Efrîn occupata. Granate hanno colpito anche nel villaggio di Şêx Isa nella regione di Şehba. Non ci sono ancora notizie su danni e perdite causati dagli attacchi.

Le truppe di invasione hanno messo sotto fuoco anche il centro della città di Tell Rifat nel nord della Siria. Questo rappresenta una nuova fase di escalation dopo le pesanti perdite dell’esercito turco a Idlib. Le granate hanno iniziato a colpire verso le 22.50 nella città nei pressi del cantone di Efrîn occupato. Non ci sono ancora informazioni su conseguenze dell’attacco.

Fonte: ANF

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