Il portavoce dell’HDP per gli esteri, Hişyar Özsoy, dichiara: „La Turchia ha cercato di mettere le potenze l’una contro l’altra, ma questa politica non funziona più. Per questo a Idlib vive una sconfitta politica, miliare e diplomatica.“
Hişyar Özsoy è vice co-Presidente e portavoce per gli esteri del Partito Democratico dei Popoli (HDP) e attualmente partecipa a una serie di incontri negli USA. Abbiamo parlato con lui degli sviluppi attuali nel contesto degli scontri per Idlib e dell’uso di persone in cerca di protezione come strumenti di ricatto nei confronti dell’UE da parte del regime di Erdoğan.
Lei cosa pensa del fatto che Erdoğan cerca di indirizzare la rabbia per i soldati uccisi sui profughi?
Nonè niente di nuovo. Fin dall’inizio la questione dei profughi è stata usata per minacciare l’Europa. Questa volta in parte ha funzionato, ma appunto in parte no. Con questa minaccia non è riuscito a ottenere molto con questa minaccia. Dall’Europa sono arrivate reazioni molto aspre, ma Merkel ha iniziato a sostenere il desiderio di una „zona di sicurezza” all’interno della Siria. Anche se la carta dei profughi non costruisce tanta pressione come prima, si trova ancora nelle mani di in Erdoğan. Questa è la sua atout più forte nei confronti dell’Europa.
Le attualmente partecipa a incontri negli USA . Come viene valutata lì la situazione?
Negli USA questa questione dei profughi viene presa molto sul serio. Ma per loro sono in primo piano le relazioni tra la Russia e la Turchia e i missili S-400. Pare che in aprile ci saranno sanzioni molto serie se la Turchia non fa niente per gli S-400. Ma se la Turchia rinuncia agli S-400, allora potrà contare su un forte sostegno degli USA a Idlib. Alcuni cercano di occupare una posizione vicina alla Turchia. Cercano di sostenere la Turchia a Idlib, ma questo non significa che gli USA invieranno soldati a Idlib o daranno sostegno aereo. Nel governo statunitense ci sono forti discussioni in proposito. I sostenitori di Erdoğan nel governo USA da questo punto di vista sono isolati. Non ricevono grande sostegno in questo senso né dal Pentagono, né dal congresso. Ma è stato reso noto un pacchetto di aiuti umanitari. Si intende usarlo per tirare la Turchia dalla propria parte. Questa logica è rivolta contro la Russia. In particolare per via del fatto che si sono acuite le ostilità nei confronti dell’Iran vogliono avere la Turchia dalla loro parte. Ma, come dicevo, il punto decisivo sono i missili S-400. Se si rinuncia a questo affare con la Russia, gli USA si impegneranno intensamente per sistemare le relazioni con la Turchia, ma se questo non avviene e la Turchia non si mette in una posizione ostile alla Russia come desiderato dagli USA, allora la Turchia probabilmente presto si troverà sotto una pressione molto forte da parte degli USA.
I tentativi di ricatto della Turchia non isolano il Paese?
Guardi, la Turchia al momento non ha più relazioni diplomatiche vere e proprie con l’Europa, con gli USA e a dire il vero neanche più con la Russia. Cerca continuamente di minacciare e ricattare l’Europa. La ragione per questa collaborazione con Erdoğan e il suo governo non è perché lui gli piace, ne hanno abbastanza di questo governo. Noi qui possiamo parlare di rabbia. Ha costruito con tutta l’Europa una relazione basata sulle minacce. Questa relazione si muove rapidamente verso un collasso.
Le politica nei confronti di curde e curdi ha isolato la Turchia anche rispetto agli USA. Perfino i sostenitori della Turchia finora non lo hanno potuto fare apertamente. Tutte le istituzioni si posizionano contro Erdoğan. La questione dei profughi non è importante per gli USA, quella interessa soprattutto l’Europa. Alcuni Paesi in Europa non vogliono mettersi Erdoğan contro. Per esempio Grecia, Bulgaria, Italia e l’Europa meridionale. Erdoğan può spingere la Merkel, anche se solo parzialmente, a concessioni. E questo è quello che tenta attualmente.
Questo salverà la Turchia dalla sua crisi interna?
Se riesce o meno lo vedremo. Ma Erdoğan ha talmente esasperato le minacce e i ricatti, che diplomaticamente è alla fine. Questo è un grande problema per Erdoğan, dato che attualmente si scontra militarmente con la Russia, ma non ha l’Europa dalla sua parte. Questo è un grande ostacolo per lui. La Turchia ha cercato di mettere le potenze l’una contro l’altra, ma questa politica non funziona più. Per questo a Idlib sta vivendo una sconfitta politica, militare e diplomatica.
Fonte: ANF